Lotito, presidente della Lazio, torna a parlare di stadio. Lo fa in un audio trasmesso da Radio Radio.

Per Lotito “siccome in Italia i soldi non si possono mettere perché non ci stanno, se il privato vuole fare un’iniziativa, è giusto che venga messo nella condizione di farlo – nel rispetto delle regole, mica devi costruire al Colosseo, devi fare lo stadio – va incentivato ad aprirlo h24 perché la struttura polifunzionale è fondamentale”, perché “lo stadio aperto h24 dà un incremento di risultati economici importanti, di ricavi”. Il presidente della Lazio ha spiegato che “faccio tutto questo non per massimizzare i ricavi ma per abolire la cultura del sospetto e del divieto in questo Paese: qua si demolisce quello che fanno gli altri ma non si costruisce niente. Pensiamo a una cultura diversa, a costruire qualcosa di nuovo tutti insieme. Chi è preposto a governare, si deve assumere la responsabilità di scegliere sentendo in via preventiva tutte le esigenze e poi decidere e sarà valutato per la decisione presa, ma non è che possiamo criminalizzare prima la decisione”.

Quindi c’è l’intenzione di far fare lo stadio? “Io ancora non ho chiesto- ha aggiunto Lotito- Sto aspettando. Questo stadio attiene al Comune. Uno dei problemi veri è che noi ci dobbiamo spogliare dalla veste di tifoso fuori dalla partita. Nel sistema gli interessi devono essere convergenti, è quello che dico sempre ai miei dirimpettai, punto. Io faccio parte immeritatamente di queste istituzioni sportive perché vengo eletto democraticamente”.

Riguardo all’ostracismo sulla questione stadi, il presidente della Lazio ha sottolineato: “Le pubbliche amministrazioni, soprattutto quelle locali, frappongono una serie di ostacoli di carattere tecnico. Dunque, se c’è una procedura di un certo tipo è chiaro che gli stadi vanno fatti in modo che possa essere attinente alle regole”. Ma Lotito dove costruirebbe lo stadio della Lazio? “Vorrei farlo in un posto facilmente raggiungibile, in rotaie o su gomma. Roma? Ci stanno tanti comuni limitrofi”.

FONTE AGENZIA DIRE