Storico a Wimbledon, Thor Berrettini distrugge pure Hurkacz e centra la finale: è la prima volta di un italiano!

Primo italiano di sempre in finale a Wimbledon, prima finale Slam in carriera, record azzurro di undici partite vinte di fila sull’erba: Matteo Berrettini oggi ha fatto la storia del tennis italiano nel modo più incredibile, centrando cioè l’ultimo atto dei Championships londinesi, una cosa non da tutti, riservata a pochi eletti, anessuno nella nostra Penisola. E lui ci è riuscito. Come? Contro il polacco Hurkacz, n.18 della classifica mondiale, Berrettini (che è 9) aveva affittato il Centrale di Wimbledon per un’ora e la missione era compiuta perché, risparmiando anche un minuto, aveva portato a casa due set senza troppo sudare. Anzi, nel terzo gioco della prima frazione si è trovato 0-40 sul servizio del polacco ma non è riuscito a strappargli la battuta. Il break comunque è arrivato, addirittura doppio, nel settimo e nono game, prima di aver salvato una opportunità del 4-2 in favore del polacco. Così 6/3 per il tennista romano e un dominio incontrastato nel secondo set, chiuso con un cappotto al suo avversario. Dieci giochi consecutivi non se li sognava neppure il miglior Djokovic, ma Hurkasz non è arrivato in semifinale per grazia ricevuta. Allora il polacco inizia a cambiare tattica, soprattutto nel momento topico della terza frazione, quando Berrettini è avanti 5-4 ed ha recuperato due palle del 5 pari al suo avversario da 40-15: la racchetta brucia ai vantaggi che potrebbero decidere l’incontro ma Hurkacz batte e scende, serve and volley è più elegante, e sottorete tra una demi-volée sontuosa e un paio di volée perfette, si rimette in carreggiata. Il meglio del tennista polacco avviene nel tie-break quando si issa 4-0 con due mini-break a favore per chiudere 7 punti a 3 la terza frazione in suo favore. Però Berrettini non accusa il colpo, la sua proverbiale calma interiore lo riporta subito avanti nel quarto set con il break in apertura, break che sfrutta portandosi 2-0 con un parziale di 8 punti a 2. Il tennista romano mantiene il vantaggio (3-1, 4-2, 5-3) e nell’ottavo gioco, sul servizio Hurkasz, ha il primo match-point ma il polacco lo cancella con una prima imprendibile. E’ però solo un allungo del match perché Berrettini, nel nono gioco, sulla sua battuta, è stato implacabile e ha chiuso 6/4 la contesa. Il che significa finale storica per lui e per il tennis italiano, contro il vincente di Djokovic-Shapovalov. Se fosse il serbo, n.1 del mondo, sarebbe una sfida affascinante, da sfavorito sia per la classifica che per il pedigree tennistico dei due (oltre al fatto che Djokovic insegue anche il Grande Slam), malgrado il serbo abbia sofferto molto contro l’azzurro a Parigi; se fosse invece Shapovalov (12) il suo contendente, Berrettini partirebbe favorito perché lui, quelli indietro in classifica, li batte sempre, anche se le traiettorie mancine del canadese sono molto insidiose. Staremo a vedere, intanto sarà bello esserci lì, alle 15, sul Centrale di Wimbledon, per la memorabile finale.

Andrea Curti