Successo tecnico e di amanti del tennis al 5° Memorial “Federico Civolani”, ormai un must nel panorama UISP romano, che si è disputato nel week-end sui campi in cemento dell’ASD “Federico Civolani” di Via Cerisano in Roma (una traversa di Via Gasperina). Tutti i partecipanti, vincenti e perdenti, nuovi e di navigato corso, hanno seguito il motto “Io sono felice” del piccolo Federico a cui è dedicata la kermesse, giocando col sorriso sulle labbra, coccolati dagli organizzatori Alessandro e Nadia, sempre presenti, lesti ad accogliere giocatori e visitatori nella loro isola felice, sempre pronti ad onorare la memoria del loro Federico. La somma totale delle iscrizioni è andata a sostegno dei progetti della AILRoma Onlus, a testimonianza ancora una volta del valore morale della manifestazione. Ma c’è anche un valore tecnico. I tre tabelloni hanno evidenziato, in campo, equilibrio e bravura in tutti i 60 partecipanti. Nel torneo femminile, il successo è andato a Daniela Buccolini che, dopo aver vinto il primo raggruppamento, nei quarti ha inflitto un eloquente 6/0 alla Ponzo, in semifinale 6/3 alla Loreti e, nella finalissima, ha dovuto sudare per venire a capo della Cassano, battuta 6/4. Nel tabellone maschile Silver si è imposto il “maratoneta”  Davide Toderi, uno che non regala un quindici neanche a pagarlo, difficile da battere per il suo gioco rognoso e le sua forte resistenza alla calura estiva. Dopo essersi aggiudicato il girone A, Toderi negli ottavi ha inflitto un cappotto a Boca ma poi, con un 6/4 periodico, pur essendo forse tecnicamente meno incisivo degli avversari, ha liquidato nei quarti Tucci, in semifinale Caprasecca e nella finalissima Barberio, quest’ultimo comunque bravo ad estromettere nettamente uno dei favoriti (Sordi) nel penultimo atto. Nella categoria Gold invece a contendersi il titolo sono arrivati i soliti noti ovvero Claudio “The mountain” Viscardi e “Bum Bum” Galieti, campione in carica. Il loro cammino verso la finalissima è stato abbastanza tranquillo ma non troppo. Viscardi ha tenuto a bada un baldanzoso De Gaetano e a far la differenza è stata la personalità della Montagna che ha messo in campo cervello e braccio contro un De Gaetano che le ha provate tutte per fare lo scherzetto al suo amico. Il defending champion Galieti, dal canto suo, ha dovuto fronteggiare la rivelazione del torneo, il Superpapà Pugliese, che si era issato sino alla semifinale regolando al tie-break uno dei più temuti, “manodepiedra” Alò. Galieti però è stato bravo a portare in porto il risultato e a presentarsi al cospetto di Viscardi per l’ultimo atto del torneo. Ultimo atto che è risultato stranissimo per i break e contro-break che si sono succeduti, sette consecutivi per l’esattezza: pareva di assistere ad un match femminile per come il servizio non incidesse e i due contendenti si sono trovati meglio in risposta che non alla battuta. L’allungo definitivo di Viscardi si è avuto per aver mantenuto il proprio servizio che lo ha portato a chiudere la contesa al decimo game, alzando così al cielo il meritato trofeo. All’anno prossimo con questa ormai e bellissima consolidata “dipendenza tennistica”.

Andrea Curti