Continua la cavalcata di Jannick Sinner nel torneo 500 di Vienna; l’altoatesino è stato lesto ad approfittare dei momenti di harakiri del suo rivale, il russo Rublev (doppi falli ed altri orrori pacchiani) ed è giunto alla sua sesta finale della stagione dopo le tre vittorie di Montpellier, (250), Toronto (1000) e Pechino (500), e le sconfitte di Miami (1000) e Rotterdam (500). Di fronte avrà ancora il moscovita Medvedev, che l’anno scorso lo stracciò nella capitale austriaca, e in questo 2023 è la quarta volta che capita: In tre occasioni Sinner si è imbattuto proprio in Medvedev, che era la sua bestia nera sino al torneo di Pechino, da cui l’azzurro è invece tornato vincitore sfatando un tabù difficile da digerire, per un predestinato come lui. Le cronache dicono che ora, con la vittoria su Rublev, la numero 55 in un anno, l’altoatesino diventa l’italiano con più vittorie in una sola stagione superando l’ex cittì Barazzutti. Senz’altro motivo di orgoglio e una bella spinta in vista più del Masters ATP di Torino (dove sono in  palio bei dollaroni) che non delle Finals di Coppa Davis, dal cui turno precedente l’azzurro si era defilato per preparare al meglio la stagione indoor, di certo più redditizia per un professionista. Ad ogni modo Sinner resta tecnicamente un giocatore poco completo, migliorato sì nel servizio ma sempre piuttosto impacciato sotto rete (d’altronde oggi insegnano a chiudere il punto prima, quindi non esiste il problema del gioco di volo..). ma il gap tra Sinner e i primi tre è evidente anche in termini di classifica. Sinner, quarto, ha 5000 punti contro i 7355 di Medvedev, gli 8805 di Alcaraz e gli 11045 di Djokovic. Un oceano separano i primi tre dagli altri, anche nella miglior stagione di Sinner. In realtà all’azzurro mancano i punti degli Slam: solo a Wimbledon, però fortunato nel sorteggio, è giunto in semifinale, ridicolizzato da Djokovic. Per il resto ha collezionato il quarto turno in Australia contro Tsitsipas, un secondo turno scialbo a Parigi (tutta la stagione sulla terra è stata molto deludente con il solo piccolo acuto della semifinale a Montecarlo) e ancora quarto turno agli Us Open, battuto da Zverev. Peraltro le sconfitte contro Tsitsipas e Zverev sono maturate al quinto set, segno che forse quando c’è garra, l’italiano per quanto freddo e calcolatore, si estranea dalla lotta dando linfa ai Carota Boys che lo seguono un po’ dappertutto. Insomma, quando gioca Sinner francamente non vediamo tutta questa personalità in campo ma forse è pretendere troppo.

Andrea Curti