L’Italtennis di Coppa Davis non ce l’ha fatta: opposti ai tennisti croati, gli azzurri non sono riusciti a conquistare due punti su tre, complice soprattutto la performance non brillante di un Sonego parso stanco, sia fisicamente sia psicologicamente. Incredibile l’andamento del primo set: Sonego, da un possibile 5-1, si è fatto recuperare sul 5 pari perdendo tutte quelle certezze che aveva acquisito in precedenza. Infatti, nel tie-break, gli errori di Sonego si sono moltiplicati mentre il balzandoso 23enne Gojo, indietro di 250 posizioni in classifica, ha giocato scevro da paure e singhiozzi, mantenendo un tennis pulito, con poche sbavature. Ma nulla più. E infatti nella seconda frazione l’azzurro, solo con attenzione, nel secondo game e alla quarta opportunità, ha breakkato il croato prendendo il largo fino al 4-0, capitalizzando poi il doppio break con un facile 6/2 in 35 minuti. Ci si aspetta che il match giri in favore dell’azzurro, visto anche il divario in classifica, invece niente. Sonego è svuotato, servizio e dritto (i suoi colpi migliori) tornano a balbettare, probabilmente anche le gambe restano ferme, e così Gojo, il maestrino Gojo, strappa il servizio allo svuotato Sonego nel quarto gioco. Sul 4-2 e servizio del croato, l’azzurro ha anche tre chances di rientrare in partita ma, un po’ il coraggio del suo avversario, un po’ la fretta dell’azzurro, stoppano il tentativo. Allora alla fine festeggia Gojo che si getta in terra incredulo, e con lui anche i tifosi italiani che si aspettavano ben altro risultato. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensayo il numero 1 della squadra azzurra (orfana di Berrettini, ricordiamolo), quel 20enne Sinner che ha scalato la classifica fino alla top-ten. Di fronte all’altoatesino l’ex numero 3 del mondo, vincitore di un Us Open e finalista tre volte negli Slam, ora 30, ovvero il croato Cilic, che ha ritrovato verve dopo esserci perso in questioni extra-tennistiche. Infatti il croato è partito forte, mettendo alla corde un Sinner che è parso col carburatore sporco, come dimostra il quarto gioco ceduto nonostante il vantaggio di 40-15. Così Cilic si è trovato 6/3 2-0, 2-1 e 40-15 prima di subire il pareggio di Sinner. Ancora, Cilic ha strappato di nuovo la battuta all’italiano nel nono gioco andando a servire per il match, ma il balcanico ha perduto la trebisonda in un paio di volée e Sinner ne ha approfittato per breakkarlo a zero. La girandola di emozioni di un match che sembrava finito ci ha trascinato sino al tie-break dove il tennista italiano ha vinto tre punti sulla battuta dell’avversario, gli ultimi due decisivi per riavvolgere il nastro e ripartire da zero nel terzo e decisivo set. Break Sinner e contro-break Cilic in apertura, poi il fatidico settimo game in cui l’azzurro sorprende il croato, mantiene il vantaggio con la propria battuta e chiude il match nel nono gioco, strappando per la terza volta il servizio al croato. E’ il punto dell’1-1 che mantiene a galla l’Italia e la rimanda al doppio decisivo, quello che non avremmo mai voluto affrontare. Da una parte i croati Mektic e Pavic, la coppia numero 1 del mondo, e dall’altra la strana coppia Fognini-Sinner, il veterano e il rampante, che contro la Colombia si erano già affiatati disputando (ma perdendo) un buon match contro Farah e Cabal, i numeri 5 del mondo. La scelta di Sinner in campo, dopo le 2 ore e 45 minuti di gioco in singolare contro Cilic, forse ricade sul fatto che con l’amico polacco Hurkacz, Sinner ha battuto i due croati a Cincinnati, oltre al fatto che lo stesso Sinner è carico “a pallettoni” dopo il successo contro il numero 1 croato. Gli azzurri fanno quel che possono da subito ma sciupano tre occasioni per il due pari e si fanno breakkare dai croati. Che giocano molto bene, con facilità, con scioltezza: il mancino Pavcic è inarrivabile sul suo servizio e tira fuori dal cilindro volée e approcci alla rete di una bellezza rara. Lottano gli azzurri, che sparano missili al posto dei passanti e non hanno paura di fronteggiare sotto rete i più bravi rivali. Il vantaggio però è incolmabile: resistono i nostri nell’ottavo game ma poi alla sesta opportunità cedono il set ai croati. Strappare la battuta ai rivali degli azzurri è complicato, è come scalare l’Everest, anzi nel terzo game della seconda frazione, ancora avanti 40-15, Fognini deve salvare il suo servizio da una insidiosa palla break. Un altro giro di servizi e sempre Fognini, nel settimo gioco, questa volta cede la battuta. Altri due errori gradi di dritto del “Fogna” consegnano il 5-3 alla coppia number one. L’Italia è nelle sabbie mobili della sconfitta, uscirne sarà difficile. Sinner tiene il nono gioco ma l’ace esterno di Pavcic chiude la contesa in favore della Croazia. Addio quarti di finale, addio sogni di gloria. E ci serve un doppio. Convocare l’unico doppista presente, Bolelli, e non farlo mai giocare ci fa capire come Volandri abbia le idee poco chiare su questa specialità.

Andrea Curti