Meglio di così francamente non ci si poteva aspettare in questo primo Slam di stagione: due azzurri, quelli sulla carta più quotati, hanno centrato l’ingresso negli ottavi di finale agi Australian Open, e lo hanno fatto con personalità, senza perdere neppure un set. Stiamo parlando di Berrettini e Fognini, entrambi giunti al loro terzo turno con diverso andamento. Ma andiamo per ordine. Bum Bum Berrettini, il primo a scendere in campo, ha battuto, per la quarta volta su quattro, il russo Khachanov e approda agli ottavi di finale degli Australian Open per la prima volta in carriera. Il top-ten romano ha impiegato tre tie-break in tre ore scarse di gioco per sbarazzarsi del 20 del mondo in un match sul filo dell’equilibrio che però, alla fine, ha visto prevalere la marcia in più dell’azzurro. Nel primo set break e controbreak subito, lo stesso avviene nel quarto e quinto gioco (3-1 Khachanov) con una palla del terzo break per Berrettini nel nono gioco, occasione non capitalizzata. Il susseguente tie-break è senza storia, per la gioia del clan Berrettini. Il secondo set invece fila liscio fino al 6 pari; il tennista romano sale due punti a zero, poi si fa sorpassare dal russo 3-2 ma lo stesso perde il servizio nel decimo punto e Berrettini porta a casa anche il secondo set al dodicesimo punto. Nel terzo set entrambi i contendenti hanno chanches di breakkare; due ne ha Berrettini in apertura di frazione, altrettante Khachanov nel sesto game, un’altra preziosa per Berrettini nell’undicesimo (che lo porterebbe a servire per il match),tutto intervallato dal medical time out chiamato dall’azzurro per un problema agli addominali laterali sinistri, massaggiati a lungo dal fisioterapista. In ogni caso Khachanov non ne approfitta ed ecco il terzo il tie-break a decidere la sorte. Il russo scappa via 4-1, consolida il vantaggio 5-3 prima di vedersi sopraffatto dalla volontà di Berrettini di vincere l’incontro, nonostante il piccolo risentimento ne limiti la seconda di servizio: quattro punti di fila dell’azzurro consegnano vittoria e ottavo di finale contro il greco Tsitsipas, con cui Berrettini ha perso 4 volte su 5, esibizioni comprese. Soprattutto sarà la rivincita degli Australian Open 2019 quando Berrettini era un altro giocatore, meno maturo e meno “bombardiere”, come dimostrano i 51 aces nelle prime tre partite di Melbourne e la percentuale stratosferica di 84% di punti vincenti sulla prima di servizio registrata nel match con Khachanov. Capitolo Fognini. Dopo la caduta di stile contro il siciliano Caruso, che ci ha ricordato più volte il “Neuro” Canè degli anni ottanta, quello del turbo rovescio e delle sceneggiate emotive in campo, condite con genialate tecniche sopraffine, Fognini ha risposto sul campo alle critiche con una performance che ha rasentato la perfezione: dare tre set a zero sul cemento ad uno veloce e scaltro come il giovane De Minaur, peraltro giocatore di casa (sia pur senza pubblico…), non è cosa facile, e il ligure ci è riuscito in pieno. Solido, regolare, a volte addirittura pragmatico, Fognini ha perso il servizio solo due volte nelle due ore e rotte di gioco; in entrambe le occasioni è andato a servire per il set e ha ceduto la battuta, anche perchè comunque non si gioca da soli, l’australiano non ha mollato. Ma l’italiano non si è mai scoraggiato, è stato bravo a togliere la rete al suo avversario, ha servito meglio del solito ed ha comandato lo scambio da fondo (c’è da chiedersi perché De Minaur abbia optato per una tattica attendista…), riprendendosi ciò per cui si lotta in campo, cioè la vittoria. L’urlo liberatorio a fine gara ne testimonia tutta la rabbia in corpo Vittoria che vuol dire ottavo di finale contro Nadal: i precedenti dicono 3-2 per lo spagnolo, ora numero 2 del mondo, ma il Fogna è tra i pochi ad avere due affermazioni nei confronti del maiorchino, con cui (guarda caso…) ci sono stati attriti in campo. Il gioco e soprattutto le accelerazioni dell’azzurro hanno spesso messo in difficoltà anche un mostro sacro come Nadal, che fisicamente non è più una “bestia” come prima e il suo palleggio ne risente sino ad accorciare i colpi da fondo campo. Sarà match pari? Dipende. Dalla testa. Se Fognini entra determinato come oggi, per Nadal potrebbe essere anche una giornata poco allegra.

Andrea Curti