Doveva “spaccare” il mondo il romano Berrettini, peraltro reduce da un buon inizio anno in cui aveva battuto il n.3 Ruud e dato buoni segnali di ripresa fisica e tecnica, e invece l’azzurro non ha proprio capito il match, come andava affrontato, Peraltro lo scozzese Murray, ex n.1 del mondo con grossi guai fisici (che non gli permettono di recuperare le stesse posizioni in classifica) aveva perso con Berrettini gli ultimi tre incontro, quindi nulla lasciava presagire una debacle del genere. Debacle non in termini di punteggio (perché il romano ha perso al tie.break del quinto set) quanto nell’approccio alla gara: Berrettini ha dato spazio a Murray sin da subito, perdendo il primo turno di servizio sia nel primo che nel secondo set, e non avendo la verve adatta per strappare la battuta allo scozzese, l’azzurro ha finito per perdere i primi due set. E nell’economia del match, inseguire Murray si è rivelato più faticoso del previsto. Nonostante tutto Berrettini alla quinta partita ci era arrivato ma anche lì è mancato. La sconfitta, sonora per le ambizioni alla vigilia, è meritata. Diamo a Murray quel che è di Murray, ma non diamo nulla a Berrettini se non una piccola tirata di orecchie. Adesso l’azzurro scenderà in classifica: il tempo per recuperare posizioni c’è ancora, per cambiare tecnicamente no.

Andrea Curti