Un anno così positivo per il tennis italiano maschile era difficile da prevedere alla vigilia. Il tour mondiale chiude i battenti del 2019 con un top ten e due top-15 di casa nostra: all’ottava piazza è stabile il 23enne romano Berrettini, quarto italiano nell’Era Open a riuscire ad entrare nei primi dieci giocatori del mondo e terzo per record in classifica dietro Panatta (numero 4) e Barazzutti (numero 7). Fognini, da nono, ha cullato il sogno di entrare nel Masters di Londra assieme a Berrettini ma poi, complici i soliti noti problemi fisici, è sceso al dodicesimo posto. Bene anche il torinese Sonego al numero 52 che in estate sulla spellacchiata erba turca ha vinto il suo primo titolo ATP trovando quella continuità di risultati che lo hanno portato così in alto. Si mantiene a galla Cecchinato (71) ma ad inizio 2020, tra semifinale a Doha e vittoria a Buenos Aires, si gioca subito i pochi punti conquistati quest’anno. Stabile il veterano Seppi al numero 72, ecco spuntare il diciottenne altoatesino Sinner, issatosi sino al numero 78 e portabandiera del futuro azzurro in questo sport. Dentro la top 100 anche il 27enne ascolano Travaglia, 84, guarda caso entrato nel giro che conta solo dopo aver ingaggiato a tempo pieno coach Vagnozzi fresco di divorzio da Cecchinato. Anche l’altro siciliano, Caruso, è cresciuto parecchio centrando le qualificazioni negli Slam importanti sino ad arrivare al numero 96. Insomma, mai come in questo periodo il tennis maschile italiano è in salute con prospettive reali di grandi successi.
Andrea Curti
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