Si erano maledettamente complicate il cammino le azzurre di Billie Jean Cup, la Davis al femminile, perché dopo la prima giornata, in cui i singolari avevano dati due punti più o meno tranquilli alla causa azzurra, nella seconda il vantaggio era stato azzerato dalle slovacche, sia per l’infortunio al ginocchio della numero 2 Giorgi (che sul veloce è una garanzia ed è la leader del gruppo) sia per tutte quelle occasioni sciupate dalla sua sostituta, la toscana Paolini, quando nel terzo set non ha capitalizzato una delle tre palle del 4-0 consentendo una rimonta insperata alla Schmliedova, che vincendoi cinque giochi consecutivi aveva di fatto ha riaperto la gara. La Cocciaretto, dal canto suo, era entrata in campo dopo la Paolini, giocando una onesta partita contro Hruncakova ma la maggior potenza della padrona di casa, sia nel servizio che nel palleggio, ha creato la differenza. Sul 2 pari, l’ultima partita in programma era il doppio, con l’Italia nettamente sfavorita rispetto alle slovacche che presentavano una specialista, la Mihalikova, e una bombardiera, appunto la Hruncakova. Eppure il match, durato quasi tre ore, 2 ore e 48 per l’esattezza,  è stato equilibratissimo, perché le azzurre hanno colmato il gap nel gioco di volo con i passanti, il palleggio ma soprattutto il cuore e la testa. Già perché in entrambi i set vinti, il primo e il terzo, la coppia italiana era sotto di un break, 3-1 nel primo, 3-5 nel terzo, e bisognerebbe conoscere e stringere la mano a quelli che, come Capitan Garbin, avrebbero scommesso un euro sul ribaltamento della situazione. Così 6/4 Italia nella prima frazione, con break decisivo al decimo gioco, e poi il miracolo sportivo nel terzo ed ultimo set: sotto 3-5, Cocciaretto e Trevisan si sono scatenate, la prima da fondo, la seconda a rete, capovolgendo la situazione, lasciando solo un quindici per gioco alle avversarie nei restanti quattro game. Incredibile, una rimonta incredibile, in trasferta su una superficie non congeniale e per giunta in doppio, una specialità che in campo femminile non ci vede protagonisti dai tempi di Errani-Vinci. Insomma, l’Italia è alle Finals di novembre, tra le migliori 12 squadre, ed è questo ciò che conta.

Andrea Curti