Da inizio 2021, Marco Cecchinato da Palermo ha collezionato quattro primi turni su cinque tornei, vincendo una sola partita su sei. I numeri stanno maledettamente tornando negativi e già la classifica ne risente, essendo il tennista siciliano sceso al numero 89 dal 79, perdendo cioè dieci posizioni. Ciò che resta più sconcertante dei suoi match è il fatto che regga mentalmente  un’ora di gioco o poco più, poi si lascia andare ad alti e bassi che paga caro a certi livelli. Ora, in qualche modo possono essere comprensibili le uscite premature ai tornei sul cemento outdoor, ma la campagna sulla terra sudamericana doveva portare più punti in cascina. Negli ultimi due tornei, Buenos Aires e Santiago del Cile, sia pur con avversari diversi il Ceck ha perso allo stesso uguale identico modo (peraltro anche con lo stesso punteggio!), cioè vincendo al tie-break un primo combattutissimo set per poi smarrirsi del tutto nel secondo e tentare la risalita nel terzo dopo l’immancabile break subito in apertura. Un calo di concentrazione, misto a nervosismo, che ha minato la sicurezza del gioco che invece sembrava aver ritrovato dopo il ritorno sotto l’egida di coach Sartori. Inspiegabile, ancora una volta inspiegabile tale saliscendi tennistico, per uno che nel 2018 raggiunse la storica semifinale del Roland Garros e si aggiudicò, in 10 mesi, tre tornei ATP issandosi al numero 16 del ranking mondiale. Gli ultimi match 2021 del Ceck, contro il serbo Djere e il mancino argentino Bagnis, hanno fatto crepare dalla bile, per quello che poteva essere (una vittoria bella e sudata) e che invece è stato (l’ennesima isterica sconfitta). Contro Bagnis il remake di film già visti in passato, ovvero 0-40 per il siciliano (che volevano dire 3 palle consecutive per il 4 pari nel terzo set) ma nessuna capitalizzata! Incredibile! Tornare a casa da Sartori e riordinare le idee e il gioco è l’unica cosa da fare in questo momento. Buon rientro in Patria!

Andrea Curti