ROMA-Berrettini non si ferma più! Dopo aver fatto man bassa in quel di Gstaad, cogliendo il primo titolo ATP in singolare e doppio, il ragazzo romano fresco numero 54 del mondo (best ranking per lui) ha affrontato con la stessa determinazione della finale di domenica un primo turno difficile a Kitzbuhel, contro quel Simon che a Wimbledon lo aveva stoppato al secondo turno, allungando così la serie positiva di partite vinte a sei. Ebbene oggi Berrettini si è preso una bella rivincita sconfiggendo in rimonta l’ostico francese (ora numero 40 del mondo e quinta testa di serie del torneo austriaco) su quella che pare esser diventata d’incanto la sua superficie preferita, cioè la terra rossa. L’impressione è che Berrettini imposti i match al di là della superficie di gioco, ovvero sempre con un gran servizio e un diritto che fa male, mentre il rovescio appare il colpo su cui lavorare maggiormente. E pensare che il ragazzo del Nuovo Salario era partito male; infatti, dopo aver fallito subito una palla-break, dopo una settimana ha perso un servizio, diventati poi due, e Simon ha avuto vita facile sino al 6/1 in suo favore. Poteva subire un ulteriore break l’azzurro in apertura di secondo set, invece ha annullato le due palle-break per andare poi a strappare il servizio al francese e allungare 3-0; ancora, nel quinto gioco, Berrettini si è salvato e nel nono game ha pareggiato il conto dei set col classico 6/3. Nella terza e decisiva frazione, Simon ha tentato la fuga breakkando di nuovo l’azzurro ma qui la reazione del ragazzo romano è stata sorprendente quanto rabbiosa: quattro giochi di fila e match chiuso 6/4, Chapeau. Mercoledì Berrettini si giocherà l’accesso ai quarti di finale contro il moldavo Albot, numero 98 del mondo, già battuto al primo turno di Gstaad nell’unico precedente tra i due. Si può e si deve fare.
Andrea Curti
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