Sulla scia dell’entusiasmo dei bei risultati sul rosso di Roma, è grand’Italia anche a Parigi dove cinque azzurri sono approdati al terzo turno del Roland Garros (e potrebbero essere 6 se Berrettini domani batte il sudafricano Harrys)! E’l la prima volta che ciò accade nell’era Open; le statistiche indicano il 1958 l’anno in cui si verificò tale condizione ma all’epoca non c’erano così tanti giocatori professionisti in giro per il mondo, il tennis era ancora considerato sport d’elite ad appannaggio dei ceti più abbienti. Oggi invece è diverso. La concorrenza è quantitativamente numerosa e qualitativamente valida, ecco perchè quella dei tennisti italiani è una impresa con la “i” maiuscola. Ma entriamo nel dettaglio, scorrendo il tabellone dall’alto in basso. Detto di Berrettini che ha buone chances di unirsi alla compagnia, il piemontese Sonego è il primo che s’incontra; è stato bravo il lungo Lorenzo ad uscire indenne da un primo turno pieno di insidie contro il figlio d’arte Gomez per poi regolare il kazako Bublik, incontrando resistenza solo nella prima frazione. Il suo terzo turno è contro lo yankee Fritz, 27 del seeding (Sonego è numero 46 del mondo) da cui ha perso due volte su due ma sempre su erba, e la terra non è la superficie prediletta dall’americano. Il palermitano Cecchinato invece sta vivendo una resurrezione tennistica dopo un anno e mezzo di declino immotivato; partito dalle qualificazioni (come a Roma), il Ceck ha regolato in tre set il canguro De Minaur e in quattro il terraiolo argentino Londero, contro cui poteva vincere pure in tre set se non avesse avuto quel maledetto passaggio a vuoto sul 3-1 in suo favore nella terza frazione. Ma il Cecchinato di oggi, calmo, attento, ordinato come vuole coach Sartori, ha resettato tutto immediatamente ed ha reagito alla grande andandosi a prendere una vittoria meritata. Ora per il siciliano c’è l’ostacolo Zverev, 7 del mondo e finalista agli US Open di un mesetto fa; la velocità di palla tra i due è enorme, come testimonia lo scontro diretto vinto in tre set dal teutonico a Melbourne il gennaio scorso, ma lì era cemento e a Parigi c’è la terra rossa, superficie più lenta che aiuta senz’altro Cecchinato. Negli ottavi il vincente di Cecchinato-Zverev troverà il vincente di Sinner-Coria, con l’altoatesino favorito sia perché più avanti in classifica (75 contro 99) sia perché pare avere più colpi e più potenza del sudamericano. Sinner, dopo aver eliminato Goffin, ha passeggiato col francese Bonzi, che manco doveva esserci in tabellone (nelle “quali” ha usufruito del ritiro di Marcora per accedere al tabellone principale). Il compito più difficile, quasi una mission impossible, è nella racchetta dell’ascolano Travaglia, 74 del mondo, giunto al cospetto di Sua Maestà Rafa Nadal, 2 del mondo ma dominatore degli ultimi 3 Roland Garros, 12 in tutto nel suo palmares. Travaglia però comunque vada ha fatto un torneo strepitoso battendo due avversari che lo precedono in classifica: lo spagnolo Andujar, 51, e il giapponese Nishikori, 35. Bravissima anche la mancina fiorentina Trevisan che, passate le qualificazioni, ha vinto il derby di primo turno contro la Giorgi e poi ha fatto fuori in rimonta la ragazzina terribile Gauff, 7/5 al terzo set, quest’ultima tradita dai 19 doppi falli e dai complessivi 46 errori non forzati. Per la Trevisan, 159 del mondo, pare forse sopraggiunta la maturità sportiva tanto attesa, come così è atteso il suo match di terzo turno contro la greca Sakkari, una fighter in campo, che non regalerà nulla. In gara infine anche la Paolini contro la Kvitova; fare match pari sarebbe già tanto.

Andrea Curti