Due ore e quaranta di sofferenza tennistica, di montagne russe tra risalite, picchiate e ancora risalite, di colpi fantastici e altri da dimenticare, di occasioni perdute e altre concretizzate: Cecchinato-Munar, semifinale dell’Emilia Romagna Open in quel di Parma, è stato tutto e il contrario di tutto, un match assai equilibrato dove il “Ceck” ha ripagato la wild-card degli organizzatori giungendo alla quinta finale in carriera, tutte sulla terra rossa (3 vittorie e 1 sconfitta), la seconda consecutiva in Italia considerando Pula in Sardegna dello scorso ottobre. Ma, come dicevamo, l’incontro è stato un braccio di ferro continuo, dove entrambi i contendenti non hanno mai mollato la presa. E’ partito forte lo spagnolo, 80 al mondo, una volta pupillo di Nadal con cui si allenava, soprattutto perché Cecchinato come al solito ha gettato alle ortiche tre palle del 2-0; così Munar si è trovato 3-1 per caso. Per fortuna il palermitano nel quinto gioco non si è fatto sfuggire l’occasione di controbreakkare l’iberico ed il 3-3 è stato quasi immediato. Però a zero ha perso incredibilmente il turno di servizio successivo e Munar è volato 5-3, andando a servire per il set nel nono game. Il “Ceck”, ed è stata questa la sua vera forza per tutta la settimana, non ha mai perso la concentrazione e prima ha annullato un set-point all’avversario e poi si è issato 6 pari. Nel tie-break la superiorità del tennista siciliano è stata evidente: dal 3-2 in poi ha incamerato cinque punti di fila che gli hanno regalato il primo set. Questo continuo inseguimento a Munar nella prima frazione è costato il secondo set all’azzurro che non è più riuscito a recuperare il parziale iniziale di quindici punti a quattro per lo spagnolo; ha raccolto solo un game Cecchinato ma il 6/1 per Munar è stato più lottato di quanto si pensi. Comunque l’azzurro è stato bravo a non disunirsi di fronte ad un avversario ostico sulla terra rossa. E’ stato durissimo il terzo set con ben sei giochi su sette terminati ai vantaggi. Cecchinato è stato lesto a breakkare lo spagnolo nel secondo gioco nonostante questi non sfrutti due opportunità per l’uno pari e a consolidare poi il vantaggio (3-0) annullando a Munar una pericolosa palla del contro-break. Cecchinato potrebbe addirittura dilagare se solo non sprecasse tre palle del 4-0, Munar però resta in scia e il siciliano si deve inventare volée, diritti vincenti e rovesci sulla riga per uscire fuori dal palleggio del pedalatore iberico, oltre alle immancabili palle-corte su cui Munar neanche più si fionda. Finisce così, con lo spagnolo in debito di ossigeno e un Cecchinato in forma Roland Garros che dà lustro alla sua carriera e migliora la classifica: male che vada domani in finale (sicuro contro un americano, o il figlio d’arte Korda o l’attaccante Paul da lui già battuto a Pula), il Ceck lunedì sarà numero 80 del mondo, ranking più consono al suo reale valore. E Parigi è dietro l’angolo…
Andrea Curti
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