Facciamo l’appello: Sinner, numero 1 del mondo e d’Italia, assente; Musetti, n. 19 del mondo e 2 d’Italia, assente; Cobolli, n. 32 del mondo e 3 d’Italia, esordiente in Nazionale, presente; Arnaldi, 33 del mondo e 4 d’Italia, presente; Darderi, 41 del mondo e 5 d’Italia, assente (ma era stato convocato nella follia estiva del luglio scorso): Berrettini, 43 del mondo e 6 d’Italia, presente (da due anni non gioca in azzurro per infortuni ed è pure reduce dalla flebite newyorkese); Sonego, 50 del mondo e 7 d’Italia, assente (l’esperienza non serve); Fognini, 80 del mondo e 8 d’Italia, assente ma manco considerato (vedi Sonego); Bellucci, 102 del mondo e 10 d’Italia, il volto nuovo del tennis italiano, forte sulle superfici veloci, assente (stessa considerazione nulla di Fognini). E cosa ha dichiarato Capitan Volandri? Ecco: “Sinner ci ha dato la sua disponibilità per la parte conclusiva dell’impegno di Bologna, in accordo con i vertici federali e lo staff del ragazzo, così abbiamo deciso di sollevarlo dalla convocazione permettendogli un pieno recupero. Musetti ci ha manifestato la necessità di fermarsi qualche giorno, dopo il tour de force cui si è sottoposto negli ultimi mesi, anche per la partecipazione all’Olimpiade, e, anche in questo caso d’accordo con la Federazione, ho deciso per il bene suo e della squadra di consentirgli di recuperare una condizione psicofisica ottimale“. Insomma, ci si gioca la Coppa Davis senza il numero 1 e il numero 2 della propria squadra, cosa che nessun capitano accetterebbe di buon grado; almeno uno dei due doveva esserci. Ma è probabile si pensi di arrivare ugualmente alla finale di Malaga, lasciando la responsabilità sulle spalle di un Berrettini che ha sì vinto 3 tornei quest’anno ma ha ancora una condizione fisica non ottimale, e del secondo singolarista da scegliere tra Arnaldi e Cobolli, con il primo protagonista la passata edizione e il secondo per la prima volta nel giro della Nazionale. Il doppio Vavassori-Bolelli sembra dare ampie garanzie ma bisogna arrivarci perché con la nuova formula pro iperattivi, mozzata nelle partite (2 singolari e 1 doppio a fronte di 4 singolari e 1 doppio), nella durata dei set (2 su 3 invece dei classici 3 su 5) e nella durata generale degli incontri (stesso giorno invece dei canonici 3 giorni), se si perdono i singolari il doppio diventa una sorta di esibizione, con la magrissima consolazione di poter guadagnare un punto per la classifica (ma se perdi sempre il punticino non serve). Di certo il Brasile, che ha la defezione del secondo singolarista Seyboth Wild (98), schiera Monteiro (76) e il giovane talentuoso diciottenne Fonseca (158); non sono Guga Kuerten per cui non fanno paura ai defending champions azzurri, ma lo stesso Volandri sa bene che in Davis la classifica ATP conta relativamente rispetto alle motivazioni. Nel Girone A, insieme ad Italia e Brasile, ci sono anche Belgio (senza Goffin) e l’Olanda: ne passano due per la fase finale di Malaga.
Andrea Curti
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