Tre vittorie su tre avversari diversi, per spessore e caratteristiche tecniche: il romano Berrettini si è ritrovato in Coppa Davis, trascinando l’Italia B (orfana in campo di Sinner, che era in tribuna a Bologna, e Musetti) alle finali di Malaga di metà novembre. Siamo sinceri, non è stato tecnicamente il miglior Berrettini, ma sapevamo della sua non ottimale condizione atletica; contro il talentuoso diciottenne brasiliano Fonseca, contro il potente diciannovenne belga  Blockx e oggi contro l’olandese Van de Zandschulp, autore dell’eliminazione di Alcaraz agli Us Open, il tennista del Nuovo Salario ha dimostrato testa e coraggio, ha “remato” quando doveva “remare” e si è preso le sue responsabilità al momento giusto. Insomma, abbiamo trovato in questa settimana un Berrettini non bellissimo esteticamente, non perfetto nella profondità dei colpi ma maledettamente maturo da capire quando è il momento di cogliere l’occasione. Si è caricato sulle spalle l’Italia B vincendo sempre e per gli altri azzurri partire sull’1-0 ha permesso sia a Arnaldi contro il Brasile, sia a Cobolli contro il Belgio e i Paesi Bassi di entrare in campo più sereni, più tranquilli. L’Italia B battendo anche gli olandesi (bravo Cobolli che ha riscattato il tracollo nel terzo set contro Bergs), ha vinto il suo girone in quel di Bologna e si presenta come stra-favorita alle finals di Malaga dal 19 al 24 novembre prossimi. Il 19 settembre il sorteggio: all’Italia, nei quarti, toccherà o l’Australia di De Minaur, Popyrin e Thompson, o l’Argentina di Baez, Cerundolo e Etcheverry, più terraioli che specialisti del veloce. Per questo indoor l’Argentina sarebbe decisamente più abbordabile rispetto ai canguri, peraltro la finale dello scorso anno fu proprio Italia-Australia.

Andrea Curti