COPPA-DAVIS--Fabio-Fognini-si-arrende-ad-un-passo-dal-quinto-set.-Delbonis-porta-l´Argentina-in-semifinale-img33852_668ROMA-Il Giappone, 86 anni dopo; questo è il responso dell’urna di Londra che ha posto l’Italia di Coppa Davis di fronte ai nipponici in una trasferta calendarizzata dal 2 al 4 febbraio 2018, presumibilmente sul veloce indoor, valida per il primo turno del World Group. Per come siamo messi oggi è una trasferta difficile ma non proibitiva, diciamo fifty fifty, con il numero 1 degli avversari ancora fermo ai box. Infatti, come ha onestamente confermato capitan Barazzutti, “molto dipenderà dalla presenza o meno di Nishikori, che dovrebbe rientrare ad inizio 2018”. Proprio l’ex numero 4 del mondo, ora 14 per via di diversi acciacchi fisici, è lo spauracchio da evitare e che farebbe pendere la bilancia in favore dei nipponici; Nishikori dovrebbe rientrare ad inizio 2018 nei tornei dell’emisfero australe e poi affrontare subito la Davis con chissà quale stato di forma. E’ questa l’unica vera incognita perché le statistiche sono tutte dalla sua parte, tanto da gridare che il 27enne di Shimane, con la maglia del Sol levante, vanta un bilancio di 17 vittorie contro appena 3 sconfitte e 3 successi in doppio dove è imbattuto. Ma anche gli altri giapponesi non sono da disprezzare, visto anche l’opaco momento di Fognini e Seppi, bilanciato dall’emersione di Fabbiano e la conferma di Paolino Lorenzi. All’ombra di Nishikori si sono salvati dalla retrocessione contro il Brasile: Yuichi Sugita, 28 anni (in Davis 7 vittorie e 4 sconfitte in singolare, una vittoria e 5 sconfitte in doppio), numero 42 dell’Atp; Taro Daniel, 24 anni (3 vittorie e 5 sconfitte in singolare), numero 119 della classifica mondiale, Yoshihito Nishioka, 21 anni (2 vittorie e 2 sconfitte in singolare; nessuna vittoria e 2 sconfitte in doppio), 124 del ranking. e Go Soeda, il veterano del gruppo con i suoi 33 anni (24 vittorie e 10 sconfitte in singolare; 2 vittorie e 2 sconfitte in doppio), attuale numero 140 del mondo. Insomma, senza Nishikori o con un Nishikori non al meglio l’Italia se la potrebbe anche giocare, così come successe quest’anno contro l’Argentina orfana di Del Potro, ma Fognini ha dimostrato che in Davis può battere chiunque. Basta non perdere la pazienza. Pare poco?

Andrea Curti