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Archiviato lo Us Open dei numeri 1, ora sul groppone del 19enne spagnolo Alcaraz, che ha di fatto dato via al ricambio generazionale post- Fab Four (Federer, Nadal, Djokovic e Murray), ecco piombare in calendario la seconda fase della Coppa Davis stile torneuccio 250, con match due set su tre (alcuni ad orari anche ultra-notturni) a chiudere il cerchio di una formula che con l’epica Davis di una volta non ha più nulla a che vedere. Ma è pur sempre la Davis, l’Insalatiera è la stessa, anche l’Albo d’Oro, per cui benché senza charme resta una competizione importante (e danneggiata). L’Italia, che festeggia il centenario dalla sua prima partecipazione, gioca in casa a Bologna il suo girone: domani esordiranno Argentina e Svezia, poi mercoledì gli azzurri se la vedranno con la Croazia nella rivincita del quarti di finale dello scorso anno che tanto di traverso è andato ai nostri portacolori. Aprirà le danze Sinner contro il Coric ritrovato, rientrato nei 30 del mondo dopo la vittoria a Cincinnati, mentre Berrettini affronterà il numero 3 di Croazia, il Goyo dei miracoli che nell’edizione 2021 della Coppa Davis seppe esaltarsi, pur frequentando di solito i palcoscenici più piccoli dei tornei challenger. Sarà fondamentale andare subito sul 2-0 perché nel doppio, nonostante il buon livello raggiunto da Bolelli e Fognini, la coppia croata formata da Mektic e Pavic è stata la numero 1 di specialità e gravita sempre nelle zone alte della classifica, e per questo parte favorita. Si registra comunque il forfait del number ore croato e 17 del mondo Cilic, una buona notizia per la causa azzurra, inutile nascondersi, tuttavia non sarà facile vincere i singolari, vuoi per la forza ritrovata di Coric, vuoi per i limiti mostrati dai giocatori italiani, incapaci di chiudere le partite (vedi Sinner) o di creare un’alternativa al proprio gioco (Berrettini). Ha dichiarato capitan Volandri: “Dobbiamo sfruttare nel modo giusto il grande entusiasmo che si vive in Italia per il nostro sport. Sono sicuro che il pubblico sarà un’arma in più per affrontare un girone che si annuncia molto duro, probabilmente uno dei più equilibrati, ma allo stesso tempo molto stimolante”. Passano ai quarti di finale di Malaga, in novembre, le prime due nazionali. L’Italia dovrebbe rientrarci,

Andrea Curti