Cincinnati consolida la leadership mondiale dell’altoatesino Sinner, lesto ad approfittare dello scivolone inaspettato dello spagnolo Alcaraz col quasi pensionato Monfils, e dell’assenza del campione olimpico Djokovic. È per l’azzurro il successo numero 15 in carriera, il quinto stagionale dopo Melbourne, Rotterdam, Miami e Halle; è la costanza di risultati a premiarlo e anche la fortuna per una squalifica che poteva esserci ma non c’è stata. Infatti l’azzurro ad aprile era risultato positivo all’antidoping per il clostebol, anabolizzante proibito e assunto a seguito di un massaggio terapeutico; è stata provata la buona fede del tennista italiano che non è stato squalificato ma perderà i punti di Indian Wells. Poco male.

Andrea Curti