Arrivare in tripla cifra, in termini di tornei vinti, è una chicca per pochi eletti, ma Federer, mister 20 Slam e una sfilza di altri successi, non è uno normale con la racchetta in mano. Per molti è addirittura il più forte di tutti i tempi. Fatto sta che, da 18 anni fa (4 febbraio 2001) , quando vinse cioè il suo primo torneo in quel di Milano, delizia il palato dei più fini con giocate e vittorie strabilianti. L’ultima in ordine cronologico è di due giorni fa, sul cemento di Dubai, viatico per i primi master 1000 di stagione sul duro americano; un netto 6/4 6/4 all’emergente Tsitsipas, e a 37 anni e 8 mesi lo svizzero ha portato a casa il torneo numero 100 in carriera. Il record di Jimbo Connors, 109, non pare più un miraggio, considerando che nelle ultime quattro finali disputate, Federer non ha perso neppure un set, giocando il solito miglior tennis di tutti. Next Gen compresi. Nella carriera del rossocrociato ci sono 9 vittorie sull’indoor di Basilea e sull’erba di Halle, 8 vittorie a Wimbledon, 7 sul duro open di Cincinnati, 6 agli Australian Open e al Masters di fine stagione. Forse ha vinto poco sulla terra, una sola volta al Roland Garros (11 tornei in tutto, mai Roma…), ma ha incontrato sulla sua strada terminator Nadal che sul rosso è terribile anche per lui. In ogni caso, se da una parte (quella economica) vorremmo essere nei panni del suo coach Ljubicic, dall’altra saremmo assai imbarazzati: che consigli si possono dare ad uno che ha vinto e continua a vincere così tanto?

Andrea Curti