ROMA- L’Italia del tennis ha trovato un altro giocatore vero: è Matteo Berrettini, 22 anni e tre mesi proveniente dal Nuovo Salario, che si è consacrato in quel di Gstaad conquistando il primo torneo in carriera, il quinto stagionale per un italiano (2 Fognini, 2 Cecchinato e 1 appunto Berrettini). Il tennista romano, il più giovane finalista azzurro sulla terra rossa degli ultimi quindici anni (Volandri ad Umago 2003), ha piegato la resistenza dell’esperto spagnolo Bautista Agut, seconda testa di serie del torneo e numero 17 del mondo, alla sua 15a finale in carriera, la terza nel 2018 (entrambe vinte sul cemento di Auckland e Doha), dopo un’ora e quarantacinque minuti di grande equilibrio in campo, testimoniato già dal primo game dell’incontro, aggiudicatoselo dall’iberico al terzo vantaggio. Iberico che ha tatticamente insistito sulla diagonale di rovescio mettendo spesso in difficoltà Berrettini negli scambi da fondo. Da parte sua il tennista romano si è disimpegnato egregiamente nei suoi turni di battuta, sparando aces a go-go (alla fine saranno 17), martellando col diritto e non disdegnando le discese sotto rete (fantastica la stop-volley nel quarto gioco). Malgrado la giovane età Berrettini è stato freddo e lucido quando è andato a servire per salvare il primo set (sul 5-4 e 6-5 Bautista) e poi nel tie-break l’apoteosi della concentrazione. A suon di aces (interni, centrali ed esterni) si è portato 2-1, 4-3 e 5-5, poi però un suo diritto a sventaglio è uscito di un nulla in corridoio e Bautista Agut si è trovato con un insperato set-point sul 6-5 e servizio a disposizione. Qui l’unico (e forse decisivo) grave errore dello spagnolo, un doppio fallo imperdonabile; avrebbe l’iberico un’altra chance per portare a casa il set ma il servizio di Berrettini è devastante; così da 6-7 l’azzurro sale 8-7 ed ha la prima palla-set, ma la sua risposta choppata è troppo corta e Bautista sventa il pericolo con l’attacco di diritto. Altro set-point Berrettini sul 9-8 (rovescio in rete di Bautista) ma questa volta è il diritto a tradire il tennista romano. Che però si rifà subito con due diritti consecutivi terrificanti: con il primo si conquista il terzo set-point, col secondo passa agevolmente lo spagnolo che cicca una semplice volèe a campo quasi aperto. Il secondo set è sulla falsa riga del precedente, ovvero entrambi i contendenti mantengono il servizio, lo spagnolo però lo fa con più difficoltà; la terza volta ai vantaggi gli è fatale. Siamo 5-4 Berrettini, vantaggio pari; prima di Bautista e missile di diritto di Berrettini che trascina l’azzurro al primo match-point della partit. Che capitalizza subito: seconda dello spagnolo, il romano si sposta sul diritto e fulmina l’avversario. E’ finita, 6/4 e mani prima nei capelli e davanti al viso e poi sul trofeo: “Ho disputato un torneo incredibile”, ha detto a caldo il ragazzo capitolino, “non ho mai perso un servizio e neppure un set! Senz’altro ho disputato il miglior torneo della mia carriera giocando il miglior tennis. Dedico questa vittoria alla mia famiglia che mi ha sempre supportato e seguito, portandomi a giocare in posti assai meno belli di quello di oggi: sono orgoglioso di farne parte”. Con questo primo successo, Berrettini scalerà la classifica: da 84 di inizio torneo domani sarà numero 54. “Hai una bellissima carriera davanti”, gli ha pronosticato lo sconfitto Bautista Agut. Se migliora negli spostamenti laterali, senza dubbio.
Andrea Curti
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