Quattordici aces in una sola partita: numeri da Berrettini. Ma è stato Sinner a farli, a testimonianza dei suoi miglioramenti al servizio, oltre a quelli sugli spostamenti laterali. E così l’altoatesino ha seppellito di missili telecomandati l’americano Fritz, l’ultimo ad aver osato opporre resistenza o meglio, aver cercato di opporre resistenza a queste Finals torinesi, stradominate dal numero 1 del mondo. L’azzurro ha bissato la vittoria nel round robin contro lo statunitense con lo stesso punteggio di 6/4 6/4, ed ha finito per aggiudicarsi il Masters con tutte vittorie e nemmeno un set perso. Anzi Fritz è stato l’unico ad avergli strappato 4 giochi per set, gli altri pure meno! In questo match in particolare, con un Fritz baldanzoso ma oggettivamente inferiore, ogni tanto, in almeno tre occasioni, Sinner ha spezzato lo scambio da fondo campo con una palla corta micidiale, made in Vagnozzi sicuramente. I piccoli perfezionamenti tecnici  lo hanno portato in vetta e probabilmente a restarci a lungo, visto che la concorrenza balbetta (Alcaraz e Zverev) o perde colpi (Tsitsipas, Rublev, Medvedev, ecc). “Sinner gioca un tennis impressionante“, ha dichiarato lo sconfitto Fritz a fine partita. E il diretto interessato: “Essere primo è il frutto di un grandissimo lavoro in una stagione incredibile, non c’è posto più bello per finire così. Sono contento che le Finals resteranno in Italia ancora per cinque anni, il tifo è incredibile. Normalmente comincia con la prima partita, in realtà il tifo è iniziato non appena sono arrivato la settimana prima“. Sinner è il primo italiano di sempre a vincere il Masters e per lui il primo vero successo in Italia (challenger giovanili a parte). E adesso tutti a Malaga dove da giovedì prossimo l’Italia difenderà la Coppa Davis vinta lo scorso anno; Capitan Volandri ha convocato tre singolaristi (Sinner, Musetti e Berrettini) e i doppisti Bolelli e Vavassori. Sperando che giochino loro, perché Sinner in doppio è proprio un obbrobrio.

Andrea Curti