Che l’attuale numero 2 d’Italia, ovvero il 33enne Fabio Fognini da Arma di Taggia, non stesse bene con le caviglie, lo si sapeva da tempo, almeno da un paio di anni, e che fosse una cosa più grave del previsto, da oltre un anno, ossia da quando agli scorsi Internazionali d’Italia, il dottor Parra, intervenuto ai microfoni di Zona Cesarini (RadioRai1) aveva ammesso le complicazioni del tennista ligure, consigliando di evitare un intervento chirurgico pena la fine della carriera. E invece il lockdown da coronavirus ha rimescolato le carte: l’inattività agonistica di tutti i settori professionistici del tennis (e non solo, ovviamente) ha dato una speranza di recupero al Signor Pennetta. E’ stato il diretto interessato a rendere pubblica la sua decisione: “Ho ripreso gli allenamenti e i problemi che speravo aver risolto con il riposo, si sono ripresentati. Ho fatto l’ennesima visita specialistica – ha puntualizzato Fognini dal suo profilo Facebook – e dopo un consulto col mio team, ho deciso di sottopormi ad un intervento in artroscopia su entrambe le caviglie“. Poi il tennista azzurro ha proseguito: “Penso che l’operazione sia la cosa giusta da fare in questo momento di stop forzato del circuito. Mi opererò in Italia“, ha chiosato, aggiungendo “Non vedo l’ora di tornare a giocare“.  L’augurio di tutti gli sportivi italiani non può essere diverso. Anche se, di vecchio stampo quale siamo, continua a non andarci giù il fatto che per qualsiasi dichiarazione, ci si aggrappi sempre e soltanto ai profili sui social media. Si fa meno fatica ma si perde la componente umana.

Andrea Curti