Personalità e coraggio: queste due doti hanno fatto di Lorenzo Sonego un giocatore maturo per le alte quote della classifica ATP. La semifinale di Vienna vinta contro il britannico Evans lo ha evidenziato; l’approccio alla gara da parte del torinese (e torinista in primis!) è stato devastante per l’avversario, con dodici punti vinti a due per l’azzurro e un 3-0 con break che gli ha spianato la strada del primo set, portato a casa al nono gioco. Alla prima difficoltà sul servizio, oggi come tutta la settimana austriaca la sua arma in più, Sonego ha reagito da un brutto 0-30 nel settimo gioco, con uno splendido diritto lungolinea e un imprendibile drop-shot sempre di diritto che ha lasciato sul posto il povero inglese. E quando è stato il momento di chiudere la prima frazione non ha lasciato scampo ad Evans, aggiudicandosi a zero la propria battuta. Ad inizio di secondo set, due errori gratuiti del britannico hanno concesso subito il break al ragazzo piemontese ma poi si è registrata una interruzione del gioco perché il tennista di Birmingham ha chiesto il “medical time out”, complice un fastidio alla spalla sinistra. Arsenico e vecchi merletti? Può darsi. Perché Sonego, avendo perso il ritmo gara, si è leggermente deconcentrato, con un doppio fallo, ed Evans ne ha approfittato per controbreakkarlo. Ma è stato un fuoco di paglia perché l’azzurro ha ripreso immediatamente in mano il match strappando di nuovo la battuta al britannico, sempre intento nella sua tattica di cercare di continuo il rovescio dell’italiano. Rovescio che si è rivelato all’altezza della situazione. Così Sonego è salito prima 3-1 poi 4-2 (ancora a zero) ed ha salvato una pericolosa palla break nell’ottavo gioco, aggiudicandoselo. Il capolavoro di freddezza e precisione si è avuto nel decimo e decisivo game: 5-4 e servizio Sonego, il torinese ha giocato in maniera perfetta (come del resto per quasi tutto l’incontro) ed ha chiuso la contesa in suo favore. Ora la finale contro il russo Rublev, altro grande talento della scuola sovietica, che era nascosto a bordo campo per visionare le gesta del tennista italiano. Comunque vada Sonego salirà al numero 32 del mondo e risulta essere il quarto italiano, negli ultimi dieci anni, a raggiungere una finale (la seconda in carriera dopo quella vinta sull’erba di Antalja) in un ATP 500 (Fognini tre volte ad Amburgo 2013, Rio de Janeiro e di nuovo Amburgo nel 2015, Seppi ad Halle nel 2015 e Mager a Rio de Janeiro 2020). Nella continua crescita del tennis maschile italiano, l’importanza di Sonego comincia a farsi sentire sul serio.

Andrea Curti