Ricominciare da capo, precipitando al numero 201 del mondo da 16 (best ranking), cambiando tre allenatori per ritornare all’ovile, frequentando circoli non d’elite, giocando challenger di basso montepremi, andando incontro a debacle umilianti (contro Carneadi della racchetta) per uno come lui abituato a lottare contro Djokovic e compagnia cantante, Ricominciare da capo, dal Portogallo, dal challenger di Lisbona vinto lo scorso 2 ottobre che gli ha ridato quella fiducia necessaria per non mollare mai, per riprendersi la top-100 e tornare in semifinale ad Estoril, sempre sul rosso lusitano, risultato che nei tornei maggiori mancava da Parma 2021 (maggio). Marco Cecchinato è stato dato per “finito” troppo presto, e d’altronde quando uno come lui sa giocare a tennis, perderlo sarebbe stata una sconfitta per tutto il movimento. Movimento azzurro che, è bene ricordarlo specialmente ai denigratori, ha preso consapevolezza dei propri mezzi proprio da quella storica semifinale del Roland Garros 2018. All’attuale Ceck è bastato mettere a posto e potenziare il servizio, e sbagliare quasi nulla da fondo campo per farsi valere: il resto è il suo marchio di fabbrica, la palla corta, imprendibile, e una concentrazione che non si vedeva da tempo in campo. Contro lo spagnolo Fokina, 24 del mondo e 3 del torneo, il siciliano ha veramente dato tutto sin dalle prime battute e, come spesso accade, i suoi match sono montagne russe che, anche quando sembrano in discesa, presentano subito la curva della risalita. Così nella prima frazione Cecchinato ha annullato una palla-break allo spagnolo, non ha capitalizzato tre palle del 4-2 ma, al terzo set point, ha portato a casa la prima partita strappando l’avversario al dodicesimo gioco. La seconda frazione, ecco le montagne russe di cui sopra: in discesa rapida verso il 5-2 col break in favore al sesto gioco, che porta l’azzurro a servire per il match dove si trova 40-30 ma, dal match point la situazione si capovolge e Fokina fa il controbreak. I fantasmi dell’ennesimo incontro gettato al vento cominciano ad aleggiare ma oggi è un altro giorno, è un altro Cecchinato, più centrato, determinato sull’obiettivo. Così nel tie-break Ceck non si smarrisce quando passa da un vantaggio di 3-1 a 3-4 né tantomeno quando l’avversario è 5-4 e battuta. Il palermitano si va a prendere entrambi i punti sul servizio dello spagnolo ed è il secondo match point a disposizione, di nuovo sulla sua battuta. Questa volta però il tennista siciliano opta per il serve and volley: kick esterno e smash, la risposta di Fokina è alle stelle, e la semifinale in tasca dopo due ore intense. Domani Cecchinato se la vedrà col serbo Kecmanovic, 40 del mondo e 6 del seeding, uno che picchia parecchio; l’unico precedente è datato febbraio 2022, primo turno a Santiago del Cile, sempre terra, e vinse in due set il serbo. Mal che vada Cecchinato lunedì entrerà nei primi 80 del mondo, certificando quella lenta risalita che ci sta restituendo un giocatore di valore.

Andrea Curti