I francesi lo avevano detto da tempo: a porte chiuse è deprimente giocare. E così sarà. Cioè col pubblico. La federtennis transalpina ha annunciato ufficialmente che l’edizione 2020 del Roland Garros, in programma dal prossimo 27 settembre sino all’11 ottobre (salvo ulteriori impennate da coronavirus), avrà un massimo di 20.000 spettatori giornalieri ammessi alla visione delle partite in contemporanea nei primi turni (il numero scenderà a 10.000 per le finali), per una capienza tra il 50 e il 60% di quella totale disponibile. I biglietti saranno in vendita dal prossimo 9 luglio (con diritto di prelazione) mentre dal 16 luglio gli altri appassionati potranno cercare di accaparrarsi un ticket (che via internet è comunque una impresa nell’impresa). Secondo quanto scritto sui media francesi, sarà consentito acquistare online un blocco di massimo 4 tagliandi con posti adiacenti nei tre stadi principali (Philippe Chatrier, Suzanne Lenglen e nuovo campo Mathieu), mentre per i campi secondari sarà possibile comprare solo posti individuali (sarà lasciato vuoto un posto ogni due per il distanziamento sociale tra gli spettatori). Inoltre, le regole di ingresso dovrebbero essere identiche a quelle dei cinema, vale a dire con uso obbligatorio di mascherine protettive, controllo della temperatura e gel igienizzante prima di accedere all’impianto. E Roma? Riprogrammato la settimana prima del Roland Garros, il torneo del Foro Italico potrebbe seguirne la scia con un numero ridotto di spettatori, almeno ciò ha dichiarato giorni fa il presidente Binaghi. Staremo a vedere se la curva dei contagi lo permetterà, di certo la speranza è viva e concreta.
Andrea Curti
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