Peggio di così non poteva iniziare questa 81ma edizione degli Internazionali d’Italia: tutti aspettavano l’alieno Sinner, e questi è regolarmente sbarcato a Roma, ma si è visto solo agli stand dei suoi sponsor, in campo nulla perché infortunato all’anca. Allora l’attenzione dei romani si era indirizzata su Matteo Berrettini che pareva tornato su discreti livelli dopo la vittoria sul rosso di Marrakesh. Ma de che. Anche il tennista capitolino vedremo in cartolina, per la terza volta consecutiva non giocherà Roma. Ha detto Berrettini in conferenza stampa: “Per fortuna non è un infortunio, non è un trauma – ha beccato un virus intestinale a Madrid, ndr – E’ la sensazione che potrebbe succedere qualcosa perché ho preso qualcosa che mi ha debilitato tanto. Con i medicinali che ho preso e quello che ho fatto per recuperare non mi sento pronto a giocare tre ore domani e altre tre dopo due giorni. Questo torneo lo voglio giocare per essere competitivo e sentirmi bene, se non posso non è giusto che giochi, per la mia storia e per quello che sto provando a combattere. Tra poco rientrerò in campo, c’è solo tantissima tristezza perché questo è il torneo che mi ha fatto scegliere questo mestiere e negli ultimi tre anni qualcuno me l’ha portato via“. Insomma, chi rimane a sudare al Foro? Beh, c’è il tennista italiano più spettacolare, quel Lorenzo Musetti che ci ha abituato a vedere, nello stesso scambio, una palla corta, una volèe, un passante, un pallonetto, uno scambio lungo, un rovescio prima in back e poi in top, e via dicendo. Il toscano neo papà (a 22 anni) se la vedrà, al secondo turno, col vincente del match tra il qualificato francese Altmane e lo yankee Eubanks per poi sfidare uno tosto come il bulgaro Dimitrov (8 del seeding) che sta vivendo una seconda giovinezza. Dobbiamo poi accontentarci dei ragazzotti in crescita come Flavio Cobolli, n. 57, che ha strapazzato l’impresentabile tedesco Marterer (98) con un duplice 6/4 e ora sfiderà l’americano Korda, 24 del seeding, incontro sulla carta proibitivo per la classe del suo avversario, ma a volte la garra fa tanto, può sovvertire un pronostico avverso. Ad esempio l’italo-argentino Darderi, 54, ha lottato tre ore per venire a capo del fu Shapovalov, vincendo con merito e con coraggio, sciorinando persino la veronica di Panatta, un colpo che non si vedeva al Foro da trent’anni almeno, sul tre pari del tie-break del terzo set, cioè nel momento decisivo della partita. Chapeau! Attendiamo gli altri. In primis Sonego e Fognini, a seguire Nardi e Arnaldi, Gigante e Zeppieri, il qualificato Passaro, Vavassori e Pellegrino e il doppio Bolelli-Vavassori che tanto bene sta facendo nel circuito. E poi ci sono le ragazze con la Paolini capofila, 11ma testa di serie del torneo, che precede la Cocciaretto, la Bronzetti e anche la veterana Errani. A proposito di donne: pare che la Giorgi si sia ritirata dalle competizioni senza dir nulla a nessuno. A 32 anni e mezzo, il nome della tennista marchigiana compare nella lista delle giocatrici ritirate con data 7 maggio; ora è 116 ma è stata 26 nel 2018 con 4 tornei vinti su 10 finali, tra cui il Masters 1000 di Montreal nel 2021. Se ne è andata come è venuta, dal nulla.

Andrea Curti