Domani, per il secondo anno consecutivo, gli Internazionali d’Italia potrebbero avere un semifinalista azzurro dopo Sonego 2021. Fuori Berrettini per infortunio, è ovviamente l’altoatesino Sinner a sventolare in alto il tricolore. Dopo l’esordio convincente contro lo spagnolo Martinez, il derby vinto di forza contro Fognini in tre set e la discreta performance contro il serbo Krajinovic (che per fortuna aveva in precedenza battuto il russo Rublev), Sinner ritrova sulla sua strada quel Tsitsipas, 5 del mondo, che ha bissato Montecarlo di recente e che è in vantaggio 3-1 con l’azzurro negli scontri diretti. Ma a Roma i due contendenti sono in parità: al secondo turno del 2019 vinse il greco in due set, al secondo turno del 2020 Sinner si prese lo scalpo eccellente in tre partite. Sarà dunque match pari? Boh, a saperlo prima. Fatto sta però che per l’evoluzione di Sinner (o presunta tale) il test Tsitsipas è probante perché il greco attua un tennis di qualità, ha tocco da vendere, gioca bene sotto rete ed ha due fondamentali magari non potentissimi ma di certo efficaci. E’ vero che contro il bulgaro Dimitrov ha dovuto annullare due match point ma Tsitsipas, più va avanti in un torneo e più diventa forte. L’aspetto più strano del cambio di allenatore di Sinner, da Piatti a Vagnozzi, è che quest’ultimo non ha mai avuto giocatori già così formati. Per spiegarci, quando il coach marchigiano ha preso Cecchinato, aveva di fronte un numero 100 e lo ha portato al numero 16 del mondo con annessa semifinale del Roland Garros e tre titoli atp in carniere. Stesso discorso con l’ascolano Travaglia, issatosi sotto la sua supervisione al best ranking del 60. E Sinner? Vagnozzi lo ha trovato top-ten ed ora è leggermente regredito a 13. Ma non è un discorso numerico, è un discorso tecnico. Sinner, che a differenza di Cecchinato e Travaglia è già formato come giocatore vincente pur essendo un ventenne, è oggi in grado di reggere una metamorfosi senza perdere terreno in classifica? Paradossalmente contro Tsitsipas sarebbe meglio la prima versione di Sinner, quello sparapalle senza sentimenti per intenderci, perché sfidare il greco sul tocco o nel gioco di volo sulla terra rossa sembra assai azzardato. Staremo a vedere, certo è che oggi il peso del tennis italiano è tutto sulle sue spalle.
Andrea Curti
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