Nel tabellone maschile troviamo ben 9 azzurri, 4 per meriti di classifica, 1 per merito alla carriera e 4 wild card per prospettive incoraggianti. Senz’altro il match più suggestivo è quello tra due nobili decaduti, ovvero lo scozzese Murray (che è stato numero 1 del mondo prima delle operazioni alle anche) che, nonostante tutto, mantiene un ranking dignitoso (numero 42) e il ligure Fognini, scivolato al numero 130 tra problemi fisici e voglia di combattere che pare lentamente diradarsi intorno all’azzurro. Azzurro che mantiene però il vantaggio di 2-1 negli scontri diretti sul mattone tritato, con le sue affermazioni indimenticabili in Coppa Davis a Napoli e al Foto Italici sull’amata terra. La terra rossa è la linfa vitale di un Cecchinato parzialmente ritrovato la cui risalita l numero 83 è stata frenata da qualche acciacco di troppo; il palermitano ritrova per l’occasione lo statunitense Mc Donald, animale da veloce dove si è costruito il pettorale numero 55. Bisogna vendicare quel maledetto primo turno agli Australian Open e le possibilità ci sono. Con Berrettini fuori per infortunio, la pera di diamante della squadra italiana pare luccicare nei pressi dell’altoatesino Sinner, 8 del mondo e del seeding, che usufruendo di un  bye, è già al secondo turno dove aspetta bramoso lo spagnolo Munar o un qualificato. Anche dal toscano Musetti, 18 del seeding e del ranking, ci si aspetta tanto, una maturazione mentale che, mixata con gli enormi mezzi tecnici a sua disposizione, potrebbe portarlo in top-ten. Per l’azzurro già al secondo turno, il prossimo avversario verrà fuori dal match Arnaldi-Schwartzmann ovvero uno scontro generazionale tra il ragazzo ligure che parte favorito per freschezza fisica ma sfavorito perché l’argentino è stato finalista nell’edizione 2020 ed è una vecchia volpe. C’è anche il polpo Sonego in gara (numero 48 Atp) che ha pescato il francese Chardy in tabellone col ranking protetto: emulare la semifinale del 2020 sarà difficile ma mai dire mai, serve un connazionale che infiammi il Foro. Chiudono il cerchio le altre wild card azzurre: il perugino Passaro, 126, ha forse il turno più difficile contro l’ostico mancino spagnolo Ramos-Vinolas, 72, ma batterlo significherebbe ritrovare Alcaraz sul Centrale. Il marchigiano Nardi, 151, incrocia le racchette col fu Goffin, uscito dai cento della classifica mondiale complici malanni fisici ed età che avanza per tutti mentre il mancino di Latina Zeppieri (n.120)  se la vedrà con il Tarzan di turno che uscirà indenne dalla giungla delle qualificazioni, e potrebbe essere anche derby azzurro.

Andrea Curti