Rapida tiratina con la mano destra delle mutande, questa volta non accompagnata dai gemiti femminili, la stessa mano che risale pizzicando prima la spalla sinistra e poi la spalla destra, stessa mano che tocca il naso e a seguire gote sinistra e gote destra, ripassando di nuovo per il naso. Poi se suda nel rito entra anche l’asciugarsi con i polsini, senza contare la maniacale disposizione delle acque ai cambi di campo. Quando finirà l’era Nadal? Probabilmente quando si ritirerà o non vincerà più il Roland Garros. Ha anche birra in corpo il “ragazzo”. Oggi Sinner ci ha provato a dare un bel calcetto alla carriera dello spagnolo ma non c’è riuscito più per merito dell’iberico che non per suo demerito. Già perché nei momenti fondamentali del match ci saranno anche stati qualche errore gratuito del tennista altoatesino ma Nadal non ha mai mollato, la sua determinazione è in questo momento la sua vera forza, anche più del suo tennis prevedibile. Così è accaduto che Sinner si è trovato  subito avanti di un break (1-0 e servizio e 3-2 e servizio) e in entrambe le situazioni Nadal ha capovolto l’andazzo del match andando addirittura a set point nel decimo gioco; qui Sinner è stato molto bravo a recuperare con coraggio lo svantaggio di 0-40 ma nel dodicesimo game, alla quarta opportunità, lo spagnolo si è preso il primo set. Anche nella seconda frazione Sinner è stato avanti, questa volta 3-1 e 4-2 ma alla prima occasione, l’implacabile Nadal ha controbreakkato il tennista italiano nell’ottavo game. Avrebbe una palla del 5 pari Sinner ma Nadal dà tutto, esempio di lotta, di garra, e non lascia scampo all’azzurro: troppa la differenza di personalità in campo, al terzo match point Nadal chiude la contesa in suo favore e ridimensiona un comunque buon Sinner a cui manca ancora un qualcosa per arrivare più in alto del 18emo posto in classifica. Comunque abbiamo due azzurri negli ottavi, e non è poco, e un terzo che ha lottato contro pronostico. Partiamo da quest’ultimo, l’ascolano Travaglia, che ha fatto penare il pistolero canadese Shapovalov soprattutto nel primo set. In quattro turni di servizio il marchigiano ha concesso un solo quindici ed ha avuto due palle-break sanguinose nel nono game che non è riuscito a capitalizzare. Ha perso sicurezza il tennista italiano che ha salvato un set-point al mancino canadese per poi capitolare nel tie-break dove ha ceduto ben tre punti alla battuta. Shapovalov subito avanti nel secondo con Travaglia che, ancora una volta, si fa sfuggire tre occasioni per riagganciare l’avversario. E lì finisce l’avventura del numero 69 contro il 14. I due agli ottavi sono, in ordine cronologico, il torinese Sonego (33) e il romano Berrettini (9). Il primo ha domato l’insidia del derby tutto italiano con il ligure Mager (90) con un duplice 6/4 in un’ora e mezza scarsa di gioco. Eppure Mager era partito in tromba (2-0) prima di essere subito ripreso da Sonego. Sonego che, nel nono gioco, sotto 40-15 sul servizio di Mager, ha ribaltato la situazione portando a casa la prima frazione. E nella seconda, lo stesso ha breakkato Mager al fatidico settimo gioco chiudendo la contesa al primo match point disponibile. Prossimo avversario il numero 4 del mondo, l’austriaco Thiem, che lo ha battuto a fatica nella semifinale di Kitzbuhel due anni orsono; Thiem è venuto fuori da un match quasi perso contro Fucsovics che conduceva un set e 3-1 nel secondo, e ciò dimostra come l’austriaco sia tosto da abbattere, nonostante Roma sia soltanto il secondo torneo sulla terra da inizio anno. Speravamo in Berrettini-Tsitsipas col pubblico e la sorte ci ha accontentato: domani sarà un bel match, almeno l’azzurro sentirà un po’ di calore dei suoi concittadini. Oggi, contro l’australiano Millman, abbiamo visto un Berrettini stanco e perciò poco lucido in certe circostanze, come nel terzo gioco del primo set quando, avanti 0-40 sul servizio dell’aussie, si è fatto recuperare perdendo le tre palle-break consecutive. Meno male che, tra errori di Millman e sue intuizioni vincenti (vedi la palla corta del break nel nono gioco), Berrettini abbia portato a casa un set, il primo appunto, su cui poi ha costruito la vittoria finale. Si perché Millman nella seconda frazione si è innervosito cedendo due servizi e dunque il match a Berrettini dopo 80 minuti di tennis complessivamente falloso, poco spettacolare ma piuttosto speculare a centrar egli ottavi. Missione compiuta. Ora il dio greco “Tsitsi” con cui Berrettini ha giocato molte esibizioni (che non possono essere catalogate tra i precedenti) e un solo match vero, Australian Open 2019 (nel 2021 l’azzurro non si presentò in campo per l’infortunio), in cui il greco dominò. Berrettini sa che per battere il numero 5 del mondo nonché campione in carica a Montecarlo deve alzare il livello di gioco visto sinora ma anche Tsitsipas sa che Berrettini ha vinto 10 delle ultime 11 partite sulla terra rossa. E qualcosa vorrà pur dire, finale a Madrid compresa.

Andrea Curti