Quando scoppia il caldo a Roma, scoppia anche la grande passione per il tennis; è quasi una costante matematica il binomio che ogni anno si presenta al Foro Italico, e a differenza dello scorso ottobre dagli ottavi di finale in poi sugli spalti ci sarà anche il 25% della capienza massima dell’impianto. Sarebbe fantastico ritrovare al terzo turno se non proprio tutti almeno qualcuno degli 11 tennisti italiani in gara, 8 uomini e 3 donne (aspettando qualche qualificato, ovviamente). Il sorteggio dei tabelloni però non è stato certo benevolo, anzi. Nel maschile il più accreditato dei nostri, il romano Berrettini, top-ten che peraltro gioca in casa, ha subito un primo turno durissimo contro il georgiano Bashilashvili, numero 31, fresco vincitore sulla terra di Monaco di Baviera (e a Doha ad inizio anno) dopo un annetto di scoppole a destra e manca che gli sono valsi otto sconfitte in altrettanti primi turni di tornei. Gli scontri diretti sono in parità: 2-2. Berrettini, dal canto suo, dopo vari infortuni rimediati nella campagna d’Australia, ha rimesso a posto non solo il fisico (ora si sposta meglio lateralmente) ma anche la tattica, usando il back di rovescio e la palla corta “made in Cecchinato 2018”. Santopadre, il suo coach, che è uno molto intelligente sin da quando giocava lui stesso, ha capito che al suo pupillo, per mantenersi a certi livelli, non poteva bastare il servizio e il diritto, che il rovescio bimane ha dei tempi di esecuzione troppo lunghi per uno che recupera il campo con fatica; allora ecco la vittoria di Belgrado e l’ottimo risultato nel Masters 1000 di Madrid a consolidare le ambizioni del ragazzone del Nuovo Salario. Che però ha un brutto tabellone: il georgiano di cui sopra all’esordio, e poi se tutto procede il dio greco Tsitsipas negli ottavi col pubblico. Sarebbe magnifico. Anche il quarto con Djokovic, se è per questo. Ma andiamoci piano. Nella parte alta del tabellone maschile ci sono anche il ligure Mager e il torinese Sonego. Il primo, n. 94 in main draw grazie alla wild-card, se la vedrà con l’aussie De Minaur, che sui tappeti rossi fa molta fatica; a veder la classifica non ci sarebbe partita (l’australiano è 24) ma i più sanno che De Minaur è vicino alla top-20 grazie alla sue caratteristiche da veloce. Palleggiare piace decisamente più a Mager e questo deve dare coraggio al tennista azzurro. Anche perché al secondo turno potrebbe esserci il derby con il torinese e torinista Sonego, 33 del mondo, che ha pescato il francese Monfils, numero 15 ma fuori dalle gare dal febbraio scorso, quando perse in cinque set agli Australian Open contro il finlandese Ruusuvuori. L’impressione è che a 34 anni e con una serie di problemi fisici e poca voglia di “ricominciare”, il francese sia nella Capitale più per seguire la sua bella fidanzata, la tennista ucraina Svitolina, che non per dare battaglia. Vedremo (i precedenti dicono 1-0 Monfils). Nella parte bassa del tabellone invece ben cinque ragazzi di casa nostra. Il siciliano Caruso, 80, ha pescato il belga Goffin (13) in netta ripresa agonistica (vedi vittoria su Zverev a Montecarlo) dopo un prolungato periodo di appannamento dall’affermazione di Montpellier; sembra match chiuso ma la tigna di Caruso e l’unico precedente in favore del tennista siciliano (sia pur sul cemento) lasciano aperta la porta della speranza. C’è speranza anche per il carrarese Musetti (n.83, best ranking) contro quel “cattivone” del polacco Hukacz che infranse i sogni di Sinner a Miami. Va detto che Musetti ha vinto soltanto una delle ultime tre partite ma anche il suo avversario, dopo la cavalcata trionfale di Miami, ha giocato solo a Montecarlo uscendo al secondo turno. Ergo: si può fare. Paradossalmente sembra più complicato il match di Fognini contro Nishikori (2-1 per il giapponese i precedenti): bizzarrie a parte, il tennista ligure, ora 28 del mondo e 3 d’Italia, a Montecarlo ha dato segni di ripresa e chissà se saranno sufficienti per battere il nipponico, scivolato sì al numero 43 ma reduce da un buon torneo di Barcellona dove ha battuto Garin e strappato un set a Nadal. Monto dipenderà dalle condizioni fisiche di entrambi. C’è poi l’ascolano Travaglia, 68, che troverà dall’altra parte della rete il transalpino Paire, 35, tipetto “originale” che quando vuole sa giocare molto bene a tennis. Il problema è: verrà svogliato a Roma? Travaglia lo spera ovviamente. Così come Sinner, 18 del mondo e 2 d’Italia a 19 anni, spera di trovare Nadal (nove volte vincitore a Roma) al secondo turno; per arrivarci il ragazzo altoatesino dovrà battere l’altro talentuoso francese e mancino Humbert, 32. Match molto difficile per Sinner. Ma anche per Humbert. Per quanto concerne le tre ragazze ammesse tutte con wild card in tabellone, il sorteggio non poteva non andare male. Alla Trevisan, 100, è stata abbinata la kazaka Shvedova, ora 725 ma col ranking protetto; la tennista toscana può arrivare al secondo turno (e sarebbe ora, dopo 10 primi turni dal Roland Garros 2020 ad oggi) dove ci sarebbe l’ostacolo Barthy, l’australiana numero 1 del mondo grande protagonista a Stoccarda e Madrid. Già giocarci contro magari sul Centrale del Foro Italico sarebbe una bella soddisfazione per la Trevisan. La marchigiana Cocciaretto, 112, 20enne, se la vedrà con la francese Garcia, 53, talento del tennis non del tutto espresso in carriera; per eliminare la transalpina la Cocciaretto dovrà scambiare molto da fondo campo e trovare quella continuità di gioco che ancora le manca in partita. C’è poi l’altra marchigiana al via, quella Camila Giorgi scesa al numero 81 giocando  e raccogliendo poco sinora (rientra nelle gare dopo Miami, cioé due mesi fa): affronta la palleggiatrice spagnola Sorribes Tormo, n.46, già battuta lo scorso anno sul veloce indoor di Linz. L’iberica quest’anno sul cemento ha vinto a Guadalajara (primo trofeo in carriera), poi ha fatto semifinale ad Acapulco e raggiunto i quarti nel 1000 di Miami: però nell’unico match sulla terra ha perso contro la Errani al primo turno di Bogotà. Errani, 113, che è in corsa per qualificarsi, visto che ha battuto la britannica Watson e attende la slovena Hercog, 73, già battuta 3 volte su 3. Una cosa è sicura: ci sarà spettacolo.

Andrea Curti