Prima o poi doveva accadere che Lorenzo Sonego da Torino, 24 anni, esplodesse nel circuito professionistico e, dopo i sorprendenti quarti di finale raggiunti sul rosso di Montecarlo e Marrakech (battendo tra gli altri il numero 12 del mondo Khachanov e il 31 Djere), il 24enne piemontese ha portato a casa il primo titolo in carriera sull’erba turca di Antalya dopo una cavalcata trionfale. Al primo turno il ragazzo torinese ha battuto il portoghese Sousa, 8 del seeding e 66 del mondo, per 6/3 7/6, con un tie-break infinito, chiuso al 24° punto (13-11); al secondo turno ha piegato la resistenza dell’erbivoro indiano Gunneswaran, 94, recuperando un set di svantaggio (6/7 6/0 7/5 lo score); nei quarti Sonego ha compiuto il miracolo estromettendo dal torneo il numero 2 del tabellone e 37 del mondo, il mancino francese Mannarino, malgrado lo svantaggio di un set e un break (3/6 7/6 6/3 il punteggio). Poi in semifinale, contro lo spagnolo Carreno Busta, scivolato al numero 59 del mondo, il tennista piemontese ha prima sciupato quattro match point nel nono gioco del secondo set e dopo, nella prosecuzione di stamane, ha chiuso la contesa al nono punto del tie-break. Durissima la finale contro il 19enne serbo Kecmanovic, numero 82 del mondo e battuto due volte su tre in precedenza. Sonego ha vinto dopo quasi tre ore di lotta vera, punto su punto, in cui il tennista piemontese ha servito alla perfezione, anche a 229 km/h, con ben 25 aces all’attivo. E’ vero, poteva chiudere prima l’incontro Sonego se nel primo set avesse sfruttato almeno una delle 8 palle break a disposizione, due delle quali lo avrebbero proiettato sul 4-2 mentre le altre erano tutte set point al decimo e al dodicesimo gioco; qui il tennista torinese è stato troppo passivo nello scambio permettendo al suo rivale di entrare nel campo e annullare il pericolo con accelerazioni di dritto e rovescio. Così si è arrivati al tie-break e quando si sprecano troppe occasioni, succede spesso che l’avversario prenda coraggio. Difatti il giovane serbo, per sette punti a cinque, ha portato a casa il primo set piuttosto a sorpresa, visto il dominio di Sonego. Il tennista italiano però è stato superbo nel crederci sempre, nel non mollare mai, salvando anche un match point al suo avversario nel decimo gioco del secondo set, che ha visto di nuovo i contendenti approdare al tie-break. Sonego ha inflitto l’allungo decisivo nell’ottavo punto ed ha pareggiato il conto dei set grazie ad una palla lunga del serbo. Il terzo set è stata una passeggiata sui resti di un Kecmanovic sfinito per la maratona della semifinale contro l’australiano Thompson (altre tre ore in campo); break Sonego al quarto gioco e via, di corsa verso il meritato trionfo, il primo di una speriamo lunga carriera.
Parlavano prima di sorprendenti quarti di finale sul rosso: in effetti Sonego, per struttura fisica (è alto più di un metro e 90) e per caratteristiche tecniche (gran servizio e dritto), è senz’altro un giocatore da terreni veloci, e questo risultato in Turchia, oltre a migliorare la sua classifica (da 75 entrerà nel primi 50 migliorando il best ranking di 66), lo proietta nel tennis che conta, con entusiasmo alle stelle in vista di Wimbledon. L’escalation del ragazzo piemontese ad Antalya va di pari passo con la crescita degli aces partita dopo partita: 8 contro Sousa al primo turno, 9 contro Gunneswaran, 10 contro Mannarino, 12 contro Carreno Busta (punta massima 226 km/h) e addirittura 25 contro Kecmanovic. Un altro tassello che si unisce al mosaico del tennis italiano.
ANDREA CURTI