ROMA – Come era prevedibile, l’esordio dell’Italtennis maschile nella nuova Coppa Davis sarà sull’erba indiana del Calcutta South Club, impianto da 17 campi da tennis che festeggerà il centenario di attività; la sfida India-Italia è in calendario per venerdì 1 e sabato 2 febbraio 2019 appunto a Calcutta ed è valida per il turno di qualificazione del World Group, primo atto della Coppa Davis 2019. La scelta dell’erba da parte della federazione indiana era l’unica plausibile in ottica asiatica per cercare di contrastare il netto vantaggio sulla carta della compagine azzurra guidata da Capitan Barazzutti. Peraltro l’unica vittoria dell’India (nei precedenti cinque incontri con l’Italia) si è avuta proprio a Calcutta nel 1985 quando Cancellotti e Claudio Panatta persero entrambi i singolari della prima giornata al quinto set, match memorabili che la Rai trasmise in diretta malgrado l’orario proibitivo di inizio (4 del mattino in Italia). Da allora nessun azzurro in Davis ha più giocato sull’erba, prima o poi doveva accadere, ma Fognini (n.13), Seppi (38) e il bombardiere Berrettini (54) in singolare (Cecchinato, 20, pare partire un po’ indietro per caratteristiche tecniche anche se la semifinale di Eastbourne è da tenere sempre in considerazione) sono sempre favoriti contro i tennisti indiani, nessuno dei quali è nei primi 100 giocatori del mondo, in quanto numero 107 Bambri, 124 Ramanathan e 144 Gunneswaran (col veterano 38enne Bopanna ancora in voga nel doppio dove occupa la posizione numero 37 del ranking di specialità). Insomma, se da una parte febbraio è lontano e l’incontro di Davis verrà dopo gli Australian Open, che tante energie tolgono per il caldo e i cinque set, dall’altra proprio la campagna d’Oceania indicherà i giocatori italiani più in forma da mettere in campo.

Andrea Curti