Andreas Seppi da Bolzano, 34 primavere e numero 37 del mondo, quando sente odore di campi veloci, che siano in erba, cemento indoor o outdoor, timbra sempre il cartellino, è spesso presente tra i migliori del torneo. Così è accaduto in quel di Sydney, torneo Atp 250, uno dei tornei in preparazione degli Australian Open, dove l’azzurro ha centrato l’ingresso in finale, la nona in carriera (tre successi, l’ultimo a Mosca nel 2012,  la prima finale sul cemento all’aperto). L’approdo del bolzanino assomiglia molto ad una carica yankee, di stile nordista, in cui ha preso lo scalpo al primo turno del francese Chardy (“in palla” dopo la semifinale a Brisbane), al secondo turno dello slovacco Klizan, nei quarti del giovane greco Tsitsipas (accreditato della prima testa di serie del torneo perché 15 del mondo) recuperando una serie di palle-break in favore del suo avversario nel terzo set, e in semifinale della pulce più fastidiosa del circuito, il nanetto (170 cm)  argentino Schwartzman, 19 dell’ATP e 3 del seeding. Ovviamente giocare contro il sudamericano non è mai facile, ricorda un po’ il Solomon degli anni 70, scorbutico, regolare nel palleggio, grande pedalatore da fondo. Seppi, come spesso accade, è partito un po’ al rallenty cedendo il primo servizio della partita ma poi ha iniziato a carburare mettendo la freccia del sorpasso che lo ha portato sul 5-3. Al momento di chiudere il set però l’altoatesino ha di nuovo perso la battuta permettendo all’argentino il riaggancio sul 5 pari. Si arriva così al tie-break che Seppi domina con sicurezza per 7 punti a 3. La seconda frazione è sulla falsa riga della prima: Seppi breakka Schwartzman al sesto gioco, si porta 5-2 e, sul 5-3 e servizio, va di nuovo sotto 0-40, finendo per cedere il servizio e il break. Ma l’azzurro è concentrato al massimo e ottiene break e partita al decimo gioco sulla battuta dell’avversario. Volando il finale dove ad attenderlo c’è il vincente tra l’emergente australiano De Minaur (19 anni, numero 29 e finalista lo scorso anno) ed il redivivo francese Simon (numero 31, a segno nell’edizione del 2011).