E’ accaduto quello che tutti e tutte meritavano, cioè la vittoria delle ragazze azzurre nella Billie Jean King Cup, la Davis al femminile, 11 anni dopo quel WonderTeam targato Schiavone, Pennetta, Vinci e compagnia bella. Questa volta ad essere campionesse del mondo sono la fiorentina Trevisan, la marchigiana Cocciaretto, la veterana bolognese Errani (37 anni), la riminese Bronzetti e l’altra toscana Paolini, capitanate da Tathiana Garbin, donna di gran carattere che ha gestito la rosa azzurra nel migliore dei modi. Si perché dopo la debacle della Cocciaretto nei quarti con le giapponesi, la Capitana ha cambiato seconda singolarista ed ha schierato l’esordiente Bronzetti, la quale l’ha ripagata con due successi su due partite. Un azzardo, calcolato o meno che sia, che ha dato i suoi frutti immediati e che ha messo soprattutto la Paolini nella condizione di entrare in campo già sull’1-0, sia in semifinale contro la Polonia che oggi in finale con le slovacche. E, nonostante i suoi 113 match in un anno tra singolare e doppio, la giocatrice numero 4 del mondo, icona della volontà di emergere nello sport (portata in auge dal suo coach Furlan dopo quasi un decennio di collaborazione tecnica) ha coronato una annata forse unica nel suo genere, con all’attivo due finali Slam, il titolo olimpico in doppio e il titolo mondiale in BJK; la Paolini ha lasciato solo tre game alla sua avversaria, la n.42 Sramkova, giocando il suo tennis “accelerato” da fondo campo che non ha dato scampo alla malcapitata avversaria. E la Bronzetti, dal canto suo, numero 78 del mondo, sotto 2-4 nel secondo set contro la slovacca Hruncakova, 238, ha recuperato usando l’intelligenza (cioè facendo muovere lateralmente l’abbondante ma potente slovacca) per poi chiudere la contesa col suo palleggio robusto e regolare, mentre l’altra affondava nei suoi limiti fisici. Insomma tutto è andato bene, nel migliore dei modi, e il quinto successo della Nazionale azzurra femminile consente di agganciare Russia e Spagna nell’albo d’oro. E domani sempre a Malaga ecco Italia-Argentina di Coppa Davis, con i Sinner Boys pronti alla battaglia.

Andrea Curti