Il vero “Nero d’Avola” è lui, siciliano doc, Salvatore Caruso da Avola appunto, 31.000 e più anime nel siracusano, grande sorpresa azzurra a questo Roland Garros 2019, capace non solo di passare le qualificazioni per la prima volta in carriera a Parigi (aveva centrato la “prima volta” nel main draw di uno Slam agli Australian Open 2018) ma di giungere addirittura al terzo turno, eliminando avversari importanti quali il giovane spagnolo Munar (n.53) in quattro partite e uno degli idoli di casa, il francese Simon (33), in tre partite secche, lasciando al transalpino la miseria di sette giochi. Quello che ha impressionato del 26enne isolano, a parte il fatto che non gioca da numero 147 del mondo qual è, è la sicurezza e la maturità con cui ha gestito l’unico passaggio a vuoto nella terza frazione, quando Simon si è trovato avanti di un break (3-0); lo ha recuperato portandosi 3 pari e poi l’allungo decisivo nell’interminabile quarto match point, con Caruso che non è riuscito a chiudere sotto rete lo smash, è tornato indietro a palleggiare da fondo e Simon ha gettato in corridoio un dritto incrociato. Vittoria meritata, soprattutto 143.000 euro guadagnati oltre ai 90 punti che lo faranno avvicinare ai primi 100 del mondo. Un po’ tutti adesso ci sperano che Caruso segui le gesta del Cecchinato 2018, peraltro suo conterraneo, e proprio come Cecchinato sfiderà il numero 1 Djokovic al terzo turno, probabilmente in uno scenario importante (il Centrale); l’anno scorso il Ceck fece il miracolo, ma erano i quarti di finale, ora vediamo Caruso. Certo, è un altro Djokovic essendo in corsa per il Grande Slam, più determinato. A proposito di determinazione: pare che Fognini abbia deciso di entrare davvero nei primi 10 del mondo. Anche il ligure, 12 del ranking, come il siciliano è approdato al terzo turno e lo ha fatto con grande concentrazione, regalando un set al suo avversario, l’ostico mancino argentino Delbonis (75), e un break nel terzo set; poi però il 32enne Fognini ha dominato il campo inanellando quattro game di fila e il terzo set. Nel quarto, complice anche un Delbonis visibilmente stanco e perciò falloso, all’azzurro è bastato il break al quinto gioco per portare a casa la partita. E ora, al terzo turno, inizia ad alzarsi l’asticella; Fognini se la vedrà con un brutto cliente, l’ostico spagnolo Bautista-Agut, 21 del mondo e del seeding. L’italiano, negli scontri diretti, è in vantaggio 7-3 (3-1 sulla terra rossa) ma l’iberico si è aggiudicato l’ultimo, lo scorso marzo al terzo turno di Miami. Il Fognini visto sinora lascia ben sperare.

Andrea Curti