Sono passati più di quattro mesi da quell’indimenticabile 5 giugno 2018 quando cioè Marco Cecchinato, l’uomo venuto dal nulla, sconfisse al Roland Garros Nole Djokovic. Ne è passato di tempo e dall’allora numero 22 il serbo ha risalito la classifica mondiale sino al numero 3 del ranking vincendo due Slam (Wimbledon e Us Open) e il Masters 1000 di Cincinnati. E ora ha una striscia positiva di 15 vittorie consecutive. Ma quella sconfitta sulla terra rossa parigina non gli è andata proprio giù e lo si è visto nei quarti del Masters 1000 di Shanghai da come cercava la concentrazione in campo nei turni di risposta, da come correva spedito per riprendere i colpi di un buon Cecchinato il cui punteggio (6/4 6/0 lo score finale in favore del serbo) non ha reso il meritato “onore delle armi”. Oggi insomma è un altro Djokovic, quasi ingiocabile, troppo per il Ceck. Che ha retto per un set l’onda d’urto di un giocatore che conta a chiudere l’anno al primo posto della classifica ATP. Il primo set però è stato in equilibrio da subito: il “Ceck” ha salvato i primi due turni di servizio con coraggio annullando tre palle-break al suo avversario. Addirittura l’azzurro ha avuto due palle break, le uniche concesse dal serbo, nel terzo game, ma Djokovic con un vincente e un ace non ha permesso all’azzurro di volare 3-1 e servizio. Anzi, il n.3 del mondo, ha ribaltato l’andazzo nel sesto gioco ed ha breakkato Cecchinato malgrado il palermitano avesse avuto una palla del 4-3. L’italiano inizia bene l’ottavo gioco conquistando il primo quindici con un bel dritto in avanzamento, poi però commette tre errori gratuiti di rovescio (in totale saranno 23, tanti, contro gli 11 di Djokovic) che lanciano il campione serbo sul 5-3. Tiene il servizio Cecchinato nel nono game recuperando da 0-30 con due ace ma a zero Djokovic si aggiudica il decimo game e il set. La reazione dell’azzurro c’è ma è Djokovic che non gli dà scampo. Lo breakka subito in apertura di secondo set con una risposta fulminante a 143 km/h e un cross stretto di rovescio sotto rete; Cecchinato non riesce a trovare le contromisure allo strapotere del serbo e finisce lentamente per disunirsi. Si concede allo spettacolo l’azzurro nel secondo gioco, con un colpo sotto al volo che però non dà i frutti sperati. Applaude il pubblico, colpi come quelli sono anche indice di una certa sicurezza che il ragazzo palermitano ha acquisito da questa esperienza cinese e complessivamente da questo incredibile 2018 che da lunedì lo vedrà nei primi 20 del mondo per la prima volta in carriera. Comunque è andata, è stato un successo. Perchè l’anno scorso di questi tempi Cecchinato pedalava, ora invece gioca a tennis confermando di essere un giocatore vero.
Andrea Curti
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