La scalata di Jannick Sinner è travolgente. Al Masters 1000 di Miami, il primo di stagione e il primo privo dei “Fab3” (Nadal, Djokovic e Federer, ndr) da Parigi-Bercy del 2004, l’altoatesino ha passato anche il terzo turno approdando agli ottavi di finale in una parte di tabellone che addirittura potrebbe spedirlo in semifinale. Ma un passo per volta, please. Nel terzo turno Sinner ha piegato la resistenza del russo Khachanov, 14 del seeding, dopo quasi tre ore di gioco, in un match in cui l’azzurro ha sciorinato forse la miglior prestazione atletica di questo 2021, recuperando pallecorte impossibili, prendendo il giusto timing posizionandosi bene con i piedi e le spalle. Insomma un Sinner in grande spolvero che era partito bene (2-0 con un break avanti) prima di cedere il servizio due volte, recuperandolo una sola volta permettendo al russo di portare a casa la prima frazione di gioco. Nel secondo set Sinner è stato bravo a rimanere attaccato al suo avversario, salvando due palle-break, la prima in apertura di set e la seconda all’undicesimo gioco, e portandolo al tie-break, dove ha maramaldeggiato pareggiando il conto dei set. Nella terza e ultima partita Sinner ha servito a meraviglia, concedendo appena quattro punti in sei turni di battuta a Khachanov il quale si è innervosito (forse per il fatto che l’altoatesino è la sua bestia nera, 3-1 i precedenti per l’azzurro) e lo si è visto nel colpo lungo che ha dato la vittoria a Sinner. Ora negli ottavi per l’italiano c’è l’ostico finlandese Ruusvuori, 83, uno che si sta esaltando a Miami avendo eliminato per la prima volta in carriera un top-ten, ossia il numero 7 tedesco Zverev. Complessivamente lo scandinavo ha inanellato tre successi di fila in un Master 1000 per la prima volta in carriera e sempre in tre set: al primo turno, contro il 17enne iberico Alcaraz, ha recuperato da 1-3 nel terzo set; al secondo appunto Zverev, dopo aver partecipato occasionalmente al primo set; al terzo sempre 7/5 nella frazione decisiva dopo quasi due ore e venti di gioco. Mai sottovalutare l’avversario deve essere il mantra di Sinner che, una volta superato il finlandese, si ritroverebbe nei quarti uno tra il talentuoso americano Fritz e l’attaccante ucraino Bublik. Intanto Sinner, male che vada, entrerà nella top trenta per la prima volta in carriera, ma se (come auspichiamo) dovesse arrivare nei quarti, addirittura darebbe scacco al Re Fognini per la seconda piazza nazionale, alle spalle di Berrettini. In lizza a Miami anche Sonego che in nottata italiana sfida per entrare negli ottavi il colombiano Galan, 113 della classifica ATP, che si è preso il lusso di eliminare sul veloce outdoor addirittura l’aussie De Minaur, 23 del mondo e giocatore da terreni rapidi; Galan ce lo ritroveremo in Davis in novembre (covid permettendo) ma intanto Sonego, che è 34, parte favorito in virtù di una miglior classifica, nonostante l’exploit del sudamericano. Sarebbe importante per il piemontese giungere più avanti possibile perché, dalla finale di Vienna 2020 (quando battè il numero 1 del mondo Djokovic) ad oggi, ha giocato dodici partite perdendone sette (tre primi turni e solo il quarto di finale a Montpellier). Bisogna dare continuità alla classifica e giungere al Roland Garros e a Wimbledon almeno con una testa di serie sulle spalle. Invece non ce l’ha fatta il pur bravo 19enne toscano Musetti che, opposto ad un ritrovato Cilic, ha ceduto due volte il servizio, uno per set, e tanto è bastato al croato per passare il turno. Cilic, 32 qnni, ora 45 del ranking ma con un passato da numero 3 del mondo nel 2018 (vittoria Us Open 2014 e finali a Wimbledon 2017 e Australian Open 2018), ha fatto valere la maggior esperienza nei tornei che contano ma Musetti, che entrerà nei primi 90 del mondo (best ranking), ha vinto otto delle ultime dieci partite a grandi livelli, dimostrando un gioco che pochi hanno, per varietà e intelligenza tattica.

Andrea Curti