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Come a Dubai due settimane fa, il 19enne altoatesino Sinner, 31 del mondo, regola in tre durissime partite (oltre due ore e trenta di gioco) lo spagnolo Bautista-Agut, n.12 e centra la prima finale in carriera in un Masters 1000, questa volta sul cemento outdoor di Miami, in Florida. Una vittoria in rimonta figlia della partenza contratta del ragazzo italiano: pronti-via e subito break Bautista! Avrebbe Sinner due palle per pareggiare l’immediato svantaggio ma una la spreca con un diritto in rete. Così lo spagnolo capitalizza, allunga 2-0 e poi 3-1. Però nel sesto game Sinner lascia a zero l’avversario e lo riaggancia sul 3 pari. Tiene l’azzurro un lunghissimo settimo game annullando tre palle-break allo spagnolo ma, nell’undicesimo gioco, l’italiano cede il servizio e Bautista chiude 7/5 il primo set in proprio favore. Sinner spinge ma Bautista non perde campo, si attacca ai colpi più potenti dell’azzurro e lo fa muovere a suo piacimento. Serve una scossa a Sinner per uscire dal guado, sembra di buon auspicio non perdere la battuta nel settimo gioco della seconda frazione (annullate quattro palle-break all’iberico) e in effetti, nel decimo game, accade che è Bautista a cedere il servizio, il che vuol dire 6/4 Sinner e pallina al centro. In due set quasi due ore di gioco sotto il sole cocente di Miami, con tassi spaventosi di umidità: eppure Bautista sembra non risentire della stanchezza, salta come un grillo, varia il gioco (anche palle-corte stile Ceck al suo attivo) e non dà ritmo all’azzurro che, al contrario, appare più provato. Ma l’apparenza inganna. Nel terzo e decisivo set, dopo aver ceduto a zero il servizio nel terzo game permettendo a Bautista di volare 3-1 e 30-15, Sinner non si dà per vinto e rifila un parziale di sette punti a zero, che lo issano sul 3 pari. E’ da quel game che parte la definitiva resurrezione di Sinner che, come nel set precedente, al decimo gioco breakka a zero l’avversario e vola in finale dove ad attenderlo c’è il vincente tra il top-ten Rublev, russo 8 del mondo, e il bombardiere polacco Hurkacz, 37. L’ultimo azzurro in ordine cronologico a raggiungere una finale in un Masters 1000 fu Fognini due anni or sono a Montecarlo: era Pasqua allora (quando vinse il ligure), sarà Pasqua domenica (quando giocherà Sinner). Magari, corsi e ricorsi storici…

Andrea Curti