Finora tutto liscio sul cemento di Flushing Meadows: il romano Berrettini e l’altoatesino Sinner hanno centrato l’accesso agli ottavi di finale, e ci può stare anche un po’ di fatica nonostante gli avversari non proprio fenomenali. Berrettini, 14 del mondo, che a Montreal e Cincinnati ha perso al primo turno, sui campi degli US Open ha vinto tre partite consecutive: facile contro il cileno Jarry, 123, un po’ complicata col lucky loser francese Grenier 114 (quattro set e due tie-break in favore del romano) e abbastanza agevole contro il fu Murray ora 51 (altri quattro set). Certo è che contro lo spagnolo Davidovich Fokina, 39, che ha preso il posto del greco Tsitsipas (sorpreso dal colombiano Galan) e che come Berrettini proviene dagli stessi due primi turni dell’italiano. L’unico precedente tra i due è a favore dello spagnolo, due set a zero sul rosso di Montecarlo l’anno scorso, ma si sa che le superfici veloci esaltano il servizio bomba e il dritto fulminante del tennista nostrano. Sinner, dal canto suo, tornato numero 1 d’Italia col 13 del ranking internazionale, se la vedrà con lo yankee (di chiare origini asiatiche) Nakashima, 69, che sinora non ha ancora perso un set (6 vinti su 6). Invece l’altoatesino ha rischiato al primo turno contro il modesto tedesco Altmaier che lo ha portato al quinto, e anche con l’americano Eubanks (che stazione intorno al 150° posto), Sinner nelle prime due frazioni non ha dominato l’avversario. Ironia della sorte: se dovesse passare il turno, negli ottavi per Sinner ci sarebbe il vincente di Musetti (30)-Ivashka (73): un bel derby italiano porterebbe un azzurro nei quarti con certezza. Aspettiamo fiduciosi, d’altronde ora Berrettini, Sinner e Musetti (con Sonego purtroppo in discesa, Fognini in odore di “ciao ciao” e i vari Cecchinato, Mager, Travaglia che non riescono a emergere dalle paludi della bassa classifica) rappresentano il tennis italiano.

Andrea Curti