ROMA-Nell’afa newyorkese dei 39 gradi, che ha causato 7 ritiri tra i giocatori, la pausa forzata di 10 minuti tra i terzi ed i quarti set e qualche spettatore gambe all’aria, si registra anche il perdurare della crisi di risultati (e non di gioco) di Marco Cecchinato che ha inanellato il quinto primo turno consecutivo. Il palermitano, 21esimo nel mondo grazie agli exploit sulla terra rossa (semifinale storica al Roland Garros e vittorie a Budapest e Umago) non riesce a trovare il bandolo della matassa sulle superfici veloci. Anche contro il 36enne francese Benneteau, 60esimo del mondo ed alla sua ultima stagione tra i professionisti, il Ceck ha sprecato molto, 9 palle break determinanti nell’economia dell’incontro: avanti 6/2 e 2/0, ha avuto 3 palle del 4-2 prima di perdere, 8 punti a 6, il tie-break che ha rimesso in partita il francese; poi nel terzo set ha sprecato con il dritto una palla del controbreak e nel quarto ne ha avute cinque, tre consecutive per un possibile 4-2 prima di cedere ai dolori delle vesciche alla mano destra e ad un avversario (che non passava un turno agli US OPEN da 5 anni) forse incredulo di cotanta generosità. Non ha tradito le attese invece il ligure Fognini, 14esimo, che con mutandoni a stelle e strisce è venuto a capo del giovane yankee Mmoh battendolo in rimonta in quattro set: nella sua rincorsa all’ottavo d’oro contro Federer (o Kyrgyos) l’azzurro deve superare al secondo turno l’australiano Millman in un match che si preannuncia largamente alla sua portata. E’ andata male anche ai qualificati Gaio e Travaglia: il primo da Faenza ha sprecato 3 set-point nel terzo set prima di venire schiacciato dal n.10 Goffin; il secondo da Ascoli ha avuto un mancamento nel quarto set che lo ha costretto all’abbandono in un match abbordabile contro il 19enne qualificato polacco Hurkacz.
ANDREA CURTI
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