Non si può stare mai tranquilli: quando sembrava che tutto andasse per il verso giusto, alcune notizie minano l’equilibrio ritrovato all’interno del tennis maschile italiano. La prima è senz’altro la mancata convocazione di Berrettini per il match di Coppa Davis in Slovacchia (4-5 marzo), incontro che si sta ampiamente prendendo sotto gamba. Intendiamoci, il tennista romano non parteciperà per scelta condivisa col capitano non giocatore Volandri, non è un capriccio né un rifiuto, è un semplice “turno di riposo” perché si crede che gli slovacchi siano inferiori. E, a guardar le carte, è vero: Sonego (che molto probabilmente sarà il secondo singolarista) staziona intorno alla ventesima posizione mondiale, è 21 per l’esattezza, e Sinner è numero 10, mentre la Slovacchia presenterà il numero 72 Molcan e il 110 Gombos in singolare, e il n.8 del mondo in doppio, quel Polasek che in coppia con Dodig vinse gli Australian Open 2021 e con l’australiano Peers ad inizio 2022 ha sbancato Sydney proprio sugli azzurri Fognini e Bolelli. L’Italia è forte quando gioca con la squadra al completo, ovvero i due top-ten in singolare e il doppio base. Purtroppo la scorsa Coppa Davis, contro i colombiani e i croati, ci hanno insegnato che Sonego non garantisce quella continuità di rendimento necessaria per “andare sul sicuro” (per Sonego vittoria sofferta contro il 275 Mejia, sconfitta decisiva col 276 Gojo); peraltro il torinese, dopo i tornei sudamericani sul rosso e quelli sul cemento all’aperto, sarà catapultato a Bratislava nell’indoor velocissimo scelto per la sfida. Sappiamo che qualsiasi giocatore in casa, soprattutto se contro pronostico, dà il 200% per portare il punto alla sua squadra, anche per non aver nulla da perdere contro un avversario più forte e più blasonato, ma Gombos sul veloce è uno che tira forte, che attacca, che mette pressione. Ne sanno qualcosa i cileni, soprattutto Garin (17 del mondo), contro cui Gombos ha portato a casa due punti in singolare, fondamentali per affrontare l’Italia. E anche il croato Cilic che in Australia ha dovuto sudare parecchio per eliminare lo slovacco al secondo turno. A tener banco, nelle ultime ore, c’è la faccenda Sinner…Il mese scorso si parlava di un grande ex tennista da affiancare al ragazzo ed inserire nel team Piatti, invece sembra che con Piatti la rottura sia definitiva (forse per non essere d’accordo con la programmazione dei tornei?), come potrebbero testimoniare gli allenamenti nella residenza fiscale di Montecarlo con coach Vagnozzi, lo stesso che portò Cecchinato al numero 16 del mondo e Travaglia al 60. I giornali tirano in ballo lo svedese Magnus Norman, ex 2 del mondo nel 2000, gran palleggiatore e vincitore al Foro Italico e finalista al Roland Garros sempre nel suo anno di grazia, come suo mentore assieme a Vagnozzi, coach di campo: staremo a vedere, certo è che a Sinner servirebbe migliorare di più l’approccio alla rete e il gioco di volo piuttosto che i fondamentali. In tal senso, che c’entra Norman? Considerazione finale: Berrettini non convocato significa che Volandri non potrà schierare l’orripilante doppio Sinner-Berrettini. Ci sono Fognini e Bolelli, peraltro convocati, che si sono già autocandidati, speriamo che prevalga il buon senso. Anche se, a nostro giudizio, la coppia del futuro, considerando l’età di Fognini e Bolelli, e anche meglio assortita, è formata da Musetti e Sonego, che alle Olimpiadi a momenti eliminano i numeri uno di specialità, i croati Pavic e Mektic.
Andrea Curti
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