Tra defezioni volute (Sinner) e defezioni forzate (Berrettini) e tecniche (Fognini), l’Italia di Coppa Davis scende domani in campo a Bologna contro i temibili canadesi, campioni in carica, che schierano in singolare il talentuoso mancino Shapovalov e l’esperto Pospisil (assente la stella Auger Aliassime che però quest’anno ha combinato poco nei tornei). Musetti e Sonego, chiamati a sostituire i grandi assenti azzurri e a mettere una toppa laddove qualcuno non osa “sporcarsi le mani”, hanno in ogni caso chances di vittoria sia per fattori esterni (Shapovalov è al rientro alle competizioni e Pospisil non ha più la lucidità dei bei tempi) sia per merito proprio: benché l’indoor sia una superficie più favorevole a Sonego, Musetti ha le carte in regola per ben comportarsi laddove serve più aggressività e (in generale) maggiore presenza in campo. E’ proprio il palleggiare lontano dalla riga di fondo la pecca principale del giovane toscano, per il resto è giocatore spettacolare e talentuoso al contempo. fa divertire gli spettatori col suo vasto campionario di colpi e dannare gli avversari che credono di aver chiuso il punto mentre il toscano li infila col suo proverbiale passante di rovescio. Insomma, le premesse per vedere del buon tennis ci sono tutte. Qualcuno penserà: “Conta il risultato!”. Ni. Non si può sempre pensare che Musetti e Sonego facciano da tappabuchi alle prime donne di casa nostra, meritano più rispetto. E, paradossalmente, anche Fognini, lasciato a casa perché negli ultimi mesi non si sarebbe espresso sui livelli “consoni” alla Nazionale, avrebbe fatto comodo alla causa. Perché se un Capitano non capisce che esistono gli “animali da Davis” e gli “animali da Circuito” ha fallito la sua missione di selezionatore. La storia insegna che in Davis, vecchia o nuova formula che sia, conta la motivazione, e se così non fosse Camporese a Pesaro e Canè a Firenze e Cagliari non avrebbero mai giocato. Ma lo spessore di Panatta è ben altra cosa rispetto al novellino Volandri, capitano poco idoneo al suo ruolo e troppo frettolosamente insediato sul trono dopo la cacciata di Barazzutti.

Andrea Curti