Quando sei in fiducia puoi tentare di tutto e soprattutto ti riesce di tutto: demi-voleè basse, servizi esterni, chop di diritto, palle corte inventate. Insomma diventi un giocoliere. E la toscana Paolini, emulando il corregionale Musetti, sta sconvolgendo le nuove gerarchie del tennis mondiale: dopo la vittoria a Dubai di inizio anno, la ragazza “made in Furlan” si è andata a prendere la finale del Roland Garros e ora punta a quella di Wimbledon. Intanto nel suo quarto di finale la Paolini ha distrutto la yankee Navone, con cui aveva perso tre volte su tre, e in grado (l’americana) di disinnescare la bomba Gauff. La sicurezza dei colpi della ragazza toscana è un po’ la chiave di volta dei match da mesi a questa parte, tanto da lasciare soltanto tre games alla sua malcapitata avversaria. Ha tirato tutto o quasi tutto la Paolini con gran coraggio, senza aver paura, ed è pure scesa sotto rete per chiudere il punto. Adesso tra lei e la finalissima c’è la croata Vekic, numero 37, recente finalista sull’erba tedesca di Bad Homburg, avversaria che nelle ultime dieci partite sull’erba, ha perso una sola volta. I precedenti dicono 2-1 Paolini, con ultimo match la scorsa estate in Canada vinto dall’azzurra. Non sarà facile ripetersi per la Paolini ma, detto in tutta franchezza, quando le ricapiterà una semifinale di Wimbledon contro una non testa di serie? In ogni caso, dovesse andar male, la tennista toscana diventerebbe 5 al mondo da 7, avvicinandosi al record di 4 della Schiavone. Numeri da capogiro.

Andrea Curti